Concussione e violenza sessuale, Don Librizzi verso il giudizio immediato

Michele Ferraro

Cronaca

Concussione e violenza sessuale, Don Librizzi verso il giudizio immediato
La procura di Trapani ha concluso le indagini sullo scandalo della Caritas

18 Gennaio 2016 - 00:00

La storia del sacerdote madonita Sergio Librizzi, venuta a galla nello scorso mese di giugno, è una di quelle destinate a fare scalpore. Il prete, ex direttore della Caritas di Trapani, era finito in manette all’inizio della scorsa estate nell’ambito di una inchiesta avviata dalla procura di Trapani per una serie di gravi reati legati alla gestione dei centri di accoglienza. Don Sergio Librizzi era infatti membro della commissione ministeriale che opera in prefettura e che ha il compito di assegnare ai migranti il tanto agognato status di “rifugiato politico”.

Don Librizzi era riuscito a concentrare su di se un potere tale da consentirgli di poter chiedere ai migranti denaro e prestazioni sessuali in cambio del prezioso certificato.

Adesso, dopo quasi 7 mesi, la Procura di Trapani ha chiesto il giudizio immediato per il prete che dovrà rispondere dei reati di concussione e violenza sessuale.

Ma su don Librizzi pende anche un altro filone di inchiesta, quello originale, nato da alcuni accertamenti sulla gestione dei centri di accoglienza che, secondo gli inquirenti, nasconde un vertiginoso traffico di denaro contaminato da elevati e diffusi livelli di corruzione. A tal proposito è ancora al vaglio della procura una corposa documentazione informatica, sequestrata proprio all’interno degli uffici del sacerdote madonita.

Le indagini, avviate dalla sezione di polizia giudiziaria della Forestale, sono coordinate dai pubblici ministeri Paolo Di Sciuva, Sara Morri e Andrea Tarondo.

Don Librizzi, dopo una breve detenzione in carcere, adesso si trova agli arresti domiciliari presso l’abitazione di una zia, nel comune di Campofelice. In questi mesi avrebbe già fatto parziali ammissioni, specie per quanto riguarda i reati di natura sessuale. Ma non solo. Con l’assistenza dell’avvocato Donatella Buscaino avrebbe anche raccontato una serie di episodi, anche risalenti nel tempo, che hanno portato ad un allargamento delle indagini.

Sui reati legati alla gestione dei centri di accoglienza sono sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti anche alcuni politici trapanesi. Ma su questa faccenda Don Librizzi non ha voluto fare alcuna dichiarazione.

La prima udienza del processo è fissata per il 9 marzo, a meno che il sacerdote non chieda che il processo vada avanti con riti alternativi. 

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