Parco delle Madonie, la riserva di caccia dei potenti

Michele Ferraro

Cronaca

Parco delle Madonie, la riserva di caccia dei potenti
Qui si spara, lo sanno tutti ma nessuno parla

18 Gennaio 2016 - 00:00

Oggi le Madonie piangono una morte annunciata, la sorte ha voluto che a morire sbranato dagli ibridi di cinghiale che infestano i nostri boschi sia stato un distinto signore in villeggiatura sulle alture che sovrastano la bellissima Cefalù.

Che poteva accadere tutti lo sapevano. Che davvero sarebbe accaduto forse nessuno lo aveva ancora messo in conto. Una sorta di colpa cosciente che inchioda alla propria irresponsabilità politica, magistratura e certo ambientalismo di convenienza. Ciascuno, per motivi diversi, ha formalmente fatto la sua parte per impedire che i fucili entrassero nell’area protetta del Parco delle Madonie. Ciascuno, per un unico motivo che ora vi spiegheremo, era ben consapevole che si trattava solo di una grande, enorme finzione.

I fucili, nell’area protetta del Parco delle Madonie, sono sempre entrati, hanno sparato e continuano a sparare. Lo sanno tutti, persino le guardie forestali.

Talvolta è il gesto disperato di qualche agricoltore, che da solo o in gruppo con i vicini di contrada, cerca di frasi giustizia da se, dato che i piani di abbattimento promessi non arrivavano mai.

Per costoro non si può non provare una certa indulgenza. Come dichiarato a chiare lettere, già nel 2009, dall'allora commissario del Parco delle Madonie Angelo Aliquò, che 6 anni fa aveva capito quanto grave stava diventando la situazione ed aveva lanciato l'allarme, attirando su di se le ire della LAV che ne chiedeva le dimissioni per aver inviato ai sindaci una nota nella quale li invitava ad emettere delle ordinanze per l'abbattimento dei suidi.

Più spesso invece si tratta di allegre battute di caccia, organizzate nei minimi particolari. Certo, mica possono partecipare tutti. Solo i protetti. Solo i potenti, ed i loro fedeli accompagnatori.

Alti funzionari, magistrati, politici, generali e colonnelli, medici e ricchi commercianti con il ghiribizzo della caccia, si ritrovano tutti qui. Certi fine settimana sembra quasi che ci siano i giochi pirotecnici nel cuore del Parco delle Madonie.

Costoro sono ben consapevoli che, se venisse approvata la norma sugli abbattimenti il simpatico safari che a loro è concesso, diventerebbe presto solo un ricordo.

Sarà anche un peccato di pensiero, ma vuoi vedere che questi impedimenti, queste pastoie burocratiche, questi interventi a gamba tesa di certa magistratura, non siano frutto del caso ma il prodotto di una precisa volontà che oggi svela il suo volto maligno e crudele, per cui il capriccio di un potente vale più della vita di un uomo comune.

(nella foto delle cartucce ritrovate dalla nostra redazione in zona A del Parco delle Madonie nel febbraio dello scorso anno)

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