I lavoratori dell’Acqua Geraci sono preoccupati per il proprio futuro. Per loro si profila, dopo più di vent’anni di attività, la disoccupazione nonostante l’Azienda non sia in crisi.
“Questa volta – si legge nel comunicato diffuso dall’azienda – la perdita del lavoro dipende dalla Regione Siciliana e dalla burocrazia regionale che vuole applicare due pesi e due misure riguardo la concessione dell’Acqua Geraci in scadenza la prossima metà del mese di novembre.”
“Per questa Azienda – afferma il noto imprenditore Giuseppe Spallina – l’Assessorato Regionale all’Energia, che da sempre ha prorogato e rinnovato le concessioni dei suoi beni in modo automatico, vuole applicare un sistema diverso e cioè la gara pubblica. Una disparità di trattamento palese ed infondata che costringerà l’Acqua Geraci a lasciare a casa e al loro destino tutti i lavoratori dipendenti e dell’indotto.”
Spallina è deciso ad innalzare il livello dello scontro con la Regione mettendo sul piatto il futuro delle Famiglie “che non potranno sfamare i propri figli a causa della burocrazia regionale” si legge ancora nel comunicato.
“Altre ditte che oggi lavorano attorno all’Acqua Geraci – continua Spallina – saranno costrette anche loro a chiudere per volere della burocrazia regionale. Questo è quello che accade in Sicilia. La Regione costringe a chiudere un’azienda sana e florida, che paga fior di quattrini di tasse anche alla Regione stessa. Tutto ciò è incredibilmente vero. I giorni passano e l’ansia dei lavoratori aumenta”.
Spallina infine ribadisce ai vertici regionali la richiesta di un incontro urgente con l’Assessore all’Industria Salvatore Calleri e il Presidente della Regione Rosario Crocetta.