Calcio, a tu per tu con mister Gabriele Scavuzzo

Michele Ferraro

Sport

Calcio, a tu per tu con mister Gabriele Scavuzzo
Intervista all'allenatore dell'Asd Città di Gangi

18 Gennaio 2016 - 00:00

Passato ormai più di un mese dalla fine dell’avventura per l’ASD Città di Gangi, che da matricola ha disputato i play off contro il Serradifalco, per un posto in Promozione, abbiamo raggiungo il giovane e promettente mister Gabriele Scavuzzo per una chiacchierata sulla stagione appena trascorsa e sulle prospettive future:

Mister, cosa ti porti dietro del campionato appena trascorso?

Sicuramente le emozioni dei due derby contro il Gangi Calcio, la vittoria a Barrafranca che per noi ha rappresentato la svolta. Ma anche le storie individuali dei ragazzi che ho allenato, ognuno ha la sua ed un mister deve stare attento anche all’aspetto umano oltre che a quello tecnico.

Si parla tanto di una fusione fra le 2 società, tu che ne pensi?

Fatta con i giusti presupposti è la scelta giusta, perché di fatto Gangi non è una piazza come le altre ed è la storia che lo dice. Se la fusione può creare un progetto ambizioso allora ok, ma se deve essere una forzatura allora meglio continuare ognuno per la propria strada. Già altrove di recente abbiamo visto che simili esperimenti non hanno funzionato

Qual è stato il fattore determinante per la positiva stagione dell’Asd Città di Gangi?

L’ambiente che si è creato dentro la squadra ed intorno ad essa, grazie alla straordinaria partecipazione e vicinanza di dirigenza e tifosi

L’anno prossimo sarai ancora sulla panchina dell’Asd Città di Gangi?

Penso di si anche se in generale sono convinto che un allenatore non è mai per sempre

Avete attraversato un momento di buio nel campionato, cos’è successo?

E’ coinciso con il mio infortunio. Non so se è stato questo il motivo principale. Di certo non potevo essere presente come avrei dovuto e credo che la squadra ne abbia risentito. Poi nell’arco di un campionato ci sono sempre i momenti negativi. La svolta però è arrivata proprio dopo il filotto di sconfitte, la vittoria a Barrafranca è stato lo spartiacque del nostro campionato.

Qual è la categoria giusta per il calcio gangitano?

Con la giusta organizzazione credo si possa serenamente fare un campionato di Eccellenza. Nel medio termine credo sia un obiettivo alla portata della nostra piazza.

I verdetti del campionato di prima categoria girone H hanno rispecchiato i veri valori delle compagini in gioco?

Si, il Geraci era la squadra più forte insieme con il Serradifalco che infatti ha superato tutta la trafila dei Play Off. A noi rimane l’orgoglio di aver giocato alla pari con entrambe le squadre, molto più forti ed esperte di noi.

Faresti una rosa dei migliori giocatori del girone H di prima categoria?

Si, più o meno sarebbe questa: Portieri: Occorso e Puglisi; Difensori: Bonfatto, Brucato, Schicchi, Trapani, Bevacqua; Centrocampisti: Cicero, Seminara, Lo Cicero, Scavuzzo; Attaccanti: Di Nuovo, Giaconia, Macaluso e D’Agostino.

Per finire, quali qualità dovrebbe avere secondo te un buon allenatore?

Tante, l’elenco sarebbe lungo. Mi limito a dire che un grande allenatore si vede dall’impronta che da alla sua squadra. Si deve vedere che in campo c’è il suo zampino. Faccio l’esempio delle squadre allenate da Guardiola, per me uno dei migliori al mondo. Ma anche di Simeone, per me chi parla di catenaccio pensando all’Atletico Madrid forse no ha osservato attentamente la disposizione in campo e l’evoluzione che hanno avuto i ragazzi allenati dal Cholo. 

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