Campofelice di Roccella, la battaglia di 180 ex lavoratori esposti all’amianto

Marianna Lo Pizzo

Cronaca

Campofelice di Roccella, la battaglia di 180 ex lavoratori esposti all’amianto
Alongi (Ncd) “Pratiche finalmente inoltrate all’Inail”

18 Gennaio 2016 - 00:00

Da troppo tempo, ormai più di 6 anni, 180 pratiche di ex lavoratori della Ma.te.si. (Manifatture Tessili Siciliane) di Campofelice di Roccella giacevano fra le pastoie burocratiche degli uffici dell’ispettorato del lavoro. Documenti scottanti, che parlano di amianto e di come esso veniva utilizzato senza le dovute precauzioni dai dipendenti della ditta madonita.

Oggi finalmente le pratiche sono state elaborate dall’ispettorato del lavoro ed inoltrate all’Inail per i provvedimenti di competenza.

 “So bene  che ormai siamo ridotti a stupirci della normalità, quasi fosse un’eccezionalità – dice il deputato Ncd Pietro Alongi – ma non posso fare a meno di alzare il mio plauso personale a Michele Agugliaro, direttore territoriale del Lavoro (ex ispettorato) che, dopo esser stato da me informato dell’esistenza del fascicolo, si è immediatamente attivato – spiega Alongi – e ha interrotto il sonno burocratico delle 180 pratiche di ex lavoratori della “Ma.te.si e Filatura” di Campofelice di Roccella che da sei anni chiedono di usufruire dei benefici previdenziali per i lavoratori esposti all’amianto (direttiva Sacconi del 14.4.2009)”.

“Insomma, una vicenda paradossale vista la sua connaturata urgenza: l’ufficio in questione, a fronte di un fabbisogno per la sola provincia di Palermo di 57 ispettori, vanta una pianta organica di 9 addetti alla mansione – conclude Alongi – Per intanto, questa pratica è realmente avviata e i lavoratori Matesi vedranno finalmente riconosciuto il loro giusto diritto però – non si ferma Alongi – adesso chiederemo all’assessore al Lavoro che si occupi del problema e integri il personale di questo basilare servizio”.

L’ 1 di novembre dello scorso anno era stata intitolata una Piazza, proprio nel comune di Campofelice di Roccella, ad Emilio Lombardo, operaio della Matesi-Manifatture Tessili Siciliane di Campofelice. Lombardo, che era anche rappresentante sindacale, aveva guidato la protesta degli operai della filatura sfociata in una occupazione dello stabilimento che durò oltre un mese, contro le condizioni di lavoro, il pericolo aminato e gli orari ai quali erano costretti i lavoratori.

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