Cerda, denunciata per un commento su un sito, ora la Corte di Palermo l’assolve

Redazione

Cronaca

Cerda, denunciata per un commento su un sito, ora la Corte di Palermo l’assolve
Concetta Parisi aveva commentato un articolo sulle indagini a carico del dottor Paolo Giambruno

18 Gennaio 2016 - 00:00

La terza sezione penale della Corte di Appello di Palermo ha assolto dall'accusa di diffamazione, perché il fatto non sussiste, Concetta Parisi, difesa dall'avvocato Mario Cappadonia (nella foto).

Viene così ribaltata la sentenza del 2014, del giudice monocratico di Termini Imerese, Abruzzese, che la condannava al pagamento di una multa di euro 600 e al risarcimento di parte civile. I fatti risalgono al novembre 2011 allorquando su tutti i giornali nazionali venne data notizia delle indagini penali della Procura di Palermo, a carico di Paolo Giambruno, ex direttore del dipartimento veterinario di Palermo ed ex presidente dell’ordine dei veterinari, successivamente sospeso da tutti gli incarichi ed oggi imputato, in attesa di processo per presunti comportamenti illeciti ed intrecci con la mafia. Esattamente sul giornale on line “Blog Sicilia” veniva pubblicato l’articolo “Mazzette al servizio veterinario” e la signora Parisi pubblicò un commento che il Giambruno ritenne lesivo nei suoi confronti.

“La mia odierna assoluzione – afferma la signora – è la tangibile dimostrazione che in Italia vige la democrazia, grazie alla quale si può esercitare il diritto di critica e la libertà di pensiero, diritti sanciti dall' articolo 21 della nostra Costituzione. Quel commento fu il frutto di anni di accanimento ad personam che il Giambruno esercitò nei confronti di mio marito che da professionista serio ed onesto si ritrovò a suo carico persino una richiesta di licenziamento. Ho sempre inculcato ai miei ragazzi il coraggio di uscire allo scoperto, solo così si può essere persone libere ed integerrime. Ringrazio l avvocato Cappadonia, la cui impeccabile professionalità ha permesso l 'archiviazione della richiesta di licenziamento e l odierna assoluzione”.

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