Sono in tutto 52 sindaci in rappresentanza di altrettanti comuni ormai sull’orlo del baratro a causa del disastro legato al fallimento della società Acque Potabili Siciliane, la società che avrebbe dovuto gestire il servizio di approvvigionamento idrico per circa 500 mila cittadini siciliani. Domani con tanto di fascia tricolore si raduneranno sotto il portone della Presidenza della Regione per chiedere un incontro straordinario ed urgente al ministro Delrio che sarà impegnato domani mattina a Palermo in un summit con Crocetta per definire i dettagli del rimpasto di governo.
L’emergenza ormai dura da quasi 3 anni: prima la fase di amministrazione straordinaria, durata quasi 2 anni, poi 4 mesi di amministrazione fallimentare e altri 8 mesi di gestione di emergenza da parte dell’Ato idrico su ordinanza prefettizia.
Oggi i sindaci sono letteralmente esasperati dovendo far fronte con gli esigui mezzi comunali ad una emergenza quotidina che rischia di mandare a repentaglio un servizio essenziale come l’approvvigionamento idrico. La soluzione individuata dai sindaci, condivisa anche dal comune di Palermo, sarebbe quella di una gestione affidata all’Amap, con un contributo di start up da parte della Regione che però, lamentano i sindaci, ha voltato le spalle all’emergenza, lasciando i municipi e gli ex dipendenti APS soli davanti alla crisi.