Imu sui terreni agricoli, da Collesano si leva la protesta dei comuni

Redazione

Politica

Imu sui terreni agricoli, da Collesano si leva la protesta dei comuni
Inviata ai Consigli Comunali una presa d’atto contro la “strategia del massacro”

18 Gennaio 2016 - 00:00

Con una nota inviata ai presidenti dei Consigli Comunali delle Madonie il comune di Collesano, per il tramite del suo presidente del Consiglio Nello La Russa, invita i colleghi a portare in aula una “presa d’atto” da approvare per opporsi a quella che viene definita “la strategia del massacro dei Comuni italiani”.

Qui di seguito riportiamo la lettera sottoscritta da La Russa e la proposta di presa d’atto inviata ai Comuni madoniti.

 

Cari Colleghi,

continua la strategia del massacro dei Comuni Italiani e, di conseguenza, dei suoi cittadini. La nuova stangata prende ha oggi le vesti dell’IMU sui Terreni Agricoli localizzati sotto i 600 mt s.l.m. La stessa oltre ad essere foriera di conseguenze ambientali pesanti derivanti da, non tanto teorici, rischi di abbandoni di terreni contribuisce ad innalzare la fiscalità in quelle zone già svantaggiate per la loro posizione. Svantaggiate dalla posizione geografica ma altamante qualificate dalla bellezza del proprio territori la cui cura, da parte di tanti cittadini, da un significativo contributo alla prevenzione del dissesto idrogeologico. Senza dimenticare, in alcuni ma non pochi casi, la funzione di sostegno al reddito. Alla luce di quanto detto ho elaborato una bozza di presa d’atto che vi invito a condividere ed inviare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Cordiali Saluti

Nello La Russa

 

 

PRESA D’ATTO SUL DECRETO MINISTERIALE ESENZIONE IMU TERRENI

AGRICOLI ZONE MONTANE E COLLINARI

PREMESSO CHE

– L’articolo 22 DL 66/2014 stabilisce che il Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto

con i Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’Interno, riprendendo il comma 5-

bis dell'articolo 4 del decreto-legge 2 marzo 2012, deve emettere un decreto con il quale individuare

i comuni nei quali, a decorrere dall'anno di imposta 2014, si applica l'esenzione di cui alla lettera

h) del comma 1 dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, sulla base

dell'altitudine riportata nell'elenco dei comuni italiani predisposto dall'Istituto nazionale di

statistica (ISTAT), diversificando eventualmente tra terreni posseduti da coltivatori diretti e

imprenditori agricoli professionali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 29 marzo 2004, n.

99, iscritti nella previdenza agricola, e gli altri ed in maniera tale da ottenere un maggior gettito

complessivo annuo non inferiore a 350 milioni di euro a decorrere dal medesimo anno 2014;

– L’importo dovuto a titolo di IMU sui terreni di cui trattasi sarà calcolato secondo le regole di

cui art. 13 comma 5 e comma 8 bis DL 201/2011 e smi: per i terreni agricoli, il valore è costituito

da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al

1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25 per cento ai sensi dell’articolo 3, comma 51,

della legge 23 dicembre 1996, n. 662, un moltiplicatore pari a 135. Per i terreni agricoli, nonché per

quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli

professionali iscritti nella previdenza agricola il moltiplicatore è pari a 75. I terreni agricoli

posseduti da coltivatori diretti o da imprenditori agricoli professionali di cui all’articolo 1 del

decreto legislativo 29 marzo 2004, n. 99, e successive modificazioni, iscritti nella previdenza

agricola, purché dai medesimi condotti, sono soggetti all’imposta limitatamente alla parte di valore

eccedente euro 6.000 e con le seguenti riduzioni:

a) del 70% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente i predetti euro 6.001 e fino a euro

15.500;

b) del 50% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente euro 15.501 e fino a euro 25.500;

c) del 25% dell’imposta gravante sulla parte di valore eccedente euro 25.500 e fino a euro 32.000.

CONSIDERATO CHE

Fino ad oggi ha fatto fede l’elenco allegato alla circolare 9/1993 con cui erano individuati i comuni

montani.

VISTO CHE

Il Decreto individua tre fasce altimetriche con cui i terreni dei Comuni con altitudine del centro

sopra 600 metri saranno esenti; i terreni dei Comuni con altitudine dal centro compresa tra 281

metri e 600 metri saranno esenti solo se di proprietà di coltivatori diretti o imprenditori agricoli

professionali; i terreni dei Comuni con altitudine dal centro fino a 280 metri saranno tutti oggetto di

imposta. Sono esenti dall’IMU i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà

collettiva indivisibile e inusucapibile.

CONSEGUENTEMENTE

Solo 1.578 Comuni fruiranno dell’esenzione totale IMU rispetto ai 3.524 attuali; ben 2.568 avranno

invece un'esenzione parziale, che si limita ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli

professionali. I restanti contribuenti, 3.912 Comuni, dovranno pagare entro il 16 dicembre tutta

l'imposta sui terreni relativa al 2014.

PREMESSO CHE

– i proprietari dei terreni agricoli montani e collinari, siano essi aziende o “hobbisti”, col proprio

lavoro mantengono contribuiscono anche alla mitigazione del rischio idraulico ed idrogeologico.

RITIENE CHE

– sia opportuno avviare un percorso partecipato tra il Governo e le Istituzioni affinché sia

concertato un metodo di individuazione delle zone montane e collinari esenti da IMU;

– non si possa riferirsi alla solo altimetria come strumento di selezione dei Comuni montani

esenti da IMU perché vi sono altri fattori svantaggianti quali l’orografia, il deficit infrastrutturale, la

densità di popolazione etc riconosciuti anche a livello europeo.

SOSTIENE CHE

– non si possa approvare un decreto inerente l’introduzione di una nuova forma di tassazione per i

comuni fino ad oggi esenti con così ristretto preavviso, anche considerando la difficile situazione

economica che sta vivendo il settore agricolo nel nostro Paese ed il delicato ruolo di questi soggetti

nella prevenzione del dissesto idraulico ed idrogeologico.

E PERTANTO CHIEDE AL GOVERNO DI

– Sospendere per l’anno 2014 l’attuazione del Decreto di cui all’art. 22 del DL 66/2014 ;

– Attivare un tavolo di concertazione con gli enti locali e le associazioni di rappresentanza e

l’ANCI , per confrontarsi sulle modalità di attuazione dell’art. 22 del DL 66/2014.

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