Lo scoop è del settimanale L’Espresso, un articolo firmato da Piero Messina che fa crollare miseramente ogni disperato tentativo di permanenze nelle stanze del potere, messo in atto Crocetta e dalla sua strampalata maggioranza.
A colpire ed affondare la “rivoluzione” promessa dal governatore gelese ancora una volta una intercettazione telefonica. Poche parole che mettono i brividi: «La Borsellino va fatta fuori, come il padre» a pronunciarle è Matteo Tutino, dall’altro capo del telefono c’è Rosario Crocetta che ascolta e tace.
“Non si indigna, non replica: nessuna reazione di fronte a quel commento macabro nei confronti dell’assessore della sua giunta, scelto come simbolo di legalità in un settore da sempre culla di interessi mafiosi”. La rivelazione del settimanale l'Espresso, nel numero in edicola domani, fa crollare definitivamente anche il più disperato tentativo di attaccamento alla poltrona. In quel silenzio Crocetta ha rassegnato le sue dimissioni.