Lettera del presidente di Piano Battaglia srl: addio agli impianti

Redazione

Cronaca

Lettera del presidente di Piano Battaglia srl: addio agli impianti
“Il treno della seggiovia è già perso"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Ieri, su iniziativa del Comune di Petralia Sottana, si è tenuto presso l’aula del consiglio comunale, una riunione in cui l’ing. Capo dell’Ufficio Tecnico della Provincia ing. Simone Fardella, e il Direttore Tecnico del PIST e Presidente della Sosvima, Dott. Alessandro Ficile, hanno dato notizia ufficiale della revoca della procedura di gara per il riammodernamento degli impianti di risalita di Piano Battaglia.

Le cause dell’annullamento –  secondo quanto scrive in un lungo documento il presidente della società Piano Battagli s.r.l. – sono da attribuire alla necessità che il progetto definitivo, (esteso conformemente alle norme vigenti all’epoca della redazione) sia da aggiornare ai sensi delle leggi frattanto intervenute e vigenti alla data di pubblicazione del bando”. Analoga sorte, secondo quanto comunicato nel corso dell’incontro, colpirebbe circa 80 progetti in corso di finanziamento.

“Pare che tutti si siano accorti dell’illecito che avrebbero commesso  – scrive Antonio Catalano, presidente di Piano Battaglia srl – solo a causa della tempestiva lettera inviata, non da organi tecnici di controllo, ma dalla Associazione Ambientalista MAN che, ispirata da menti oggettivamente sopraffine, avrebbe, non solo avuto ragione, ma sarebbe stata in grado si spiegarla ai più alti dirigenti degli assessorati coinvolti, e cosa ancora più difficile, ha trovato infine chi gliela ha riconosciuta.

Tenuto conto degli 80 progetti richiamati sopra, la srl Piano Battaglia fa notare che si tratta di una “svista” comune a centinaia e centinaia di funzionari pubblici.

Risultato: si ricomincia daccapo, il progetto sarà integrato con una relazione geotecnica e geologica , e si manderà nuovamente in gara

Ma secondo il rappresentante della srl Piano Battaglia “Degli ottanta progetti arenati solo qualcuno diventerà opera. Molto probabilmente non quello della seggiovia. In effetti troviamo l’ottimismo espresso di recente sul rispetto del cronoprogramma assolutamente audace. Basti pensare che dal 17 febbraio del 2014, quando le decisioni sono state prese, sono passati venti giorni e si sono accumulati trenta giorni di ritardo sul crono programma. Infatti la nuova gara era prevista per fine marzo, mentre progetto aggiornato e documenti sono stati promessi all’UREGA per metà aprile e la gara non potrà celebrarsi prima del quindici maggio. A questo si aggiunga che le prove geotecniche e geologiche che le norme prevedono di fare in situ e previste per lunedì prossimo fino al 10 aprile, non potranno eseguirsi in presenza di neve, e neanche in presenza di fango sui pendii, poiché le pesanti trivelle non possono operare in condizioni di equilibrio ed aderenza precarie. Abbiamo messo in fila le cose da fare e abbiamo visto che i lavori si potranno iniziare al più presto a gennaio 2015”.

“Qualcuno  – continua l’Ing. Catalano – ritiene possibile una proroga dei termini a dicembre 2015. In questo caso ci sarebbe il tempo sufficiente per fare i lavori fra aprile e ottobre 2015, ma rimarrebbe la missione impossibile di non perdere un solo mese di tempo con la burocrazia. Visto come sono andate le cose nell’anno trascorso, e poiché i soggetti saranno esattamente gli stessi, non è credibile che le cose cambino”.

In poche parole secondo noi il treno della seggiovia, con l’annullamento della gara, è già perso. O in altre parole chi non voleva gli impianti di risalita a Piano Battaglia ha già vinto.

Ovviamente siamo molto dispiaciuti perché abbiamo sprecato tempo e investimenti, anche se per questi ultimi contiamo di avere almeno il risarcimento dei costi di partecipazione. Da chi? Lo accerteranno gli organi competenti. Valuteremo poi se e come partecipare alla terza gara, se e quando essa sarà bandita”.

“Dal momento che non ci saranno più gli impianti ci chiediamo verso quale livello di degrado scivolerà il territorio” chiede l’Ing. Catalano. “Dobbiamo prepararci all’abbandono definitivo del turismo sportivo, all’abbandono degli albergatori ed infine all’abbandono definitivo?”

“Ieri sera venerdì 7 marzo 2014  – conclude Catalano . quando iniziava il fine settimana con un innevamento perfetto, la S.P. 54 in località Piano Battaglia era al buio, le strade non erano spalate. Bel modo di curare il turismo. C’è un problema di servizi che una molteplicità di enti doveva erogare e che saranno erogati con maggiore difficoltà e con ancora maggiore parsimonia. Piano Battaglia s.r.l. intende presentare e concordare un piano integrato che possa far uscire comunque Piano Battaglia dall’abbandono, ed almeno restituire i normali requisiti di decoro, sicurezza, igiene e accessibilità. Abbiamo bisogno di un colpo d’ala. E’ questo che chiediamo ai politici e agli amministratori che oggi siedono sulle poltrone dove si decide il futuro delle Madonie. Prendano il loro ruolo sul serio. Approvino una pianificazione esecutiva lungimirante consultando la base. Facciano un passo indietro dove l’iniziativa privata chiede spazio. Non creino altri tavoli o altre poltrone. Affrontino e risolvano i problemi ineludibili.

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