Petralia Soprana, salvato il “Campo di collezione pomologica”

Michele Ferraro

Cronaca

Petralia Soprana, salvato il “Campo di collezione pomologica”
Un vivaio unico in Sicilia, aprirà i battenti il mese prossimo grazie alla Cooperativa PetraViva

18 Gennaio 2016 - 00:00

Nella rotabile che dalla S.S. 120 sale verso Petralia Soprana, appena dopo il Campo Sportivo si apre l’elegante prospetto di Villa Sgadari, uno dei gioielli architettonici delle Madonie recuperato e restaurato pochi anni fa grazie all’intervento dell’Ente Parco delle Madonie.

Oltre al restauro dell’elegante edificio, l’Ente Parco, in collaborazione con i tanto discussi progetti NOC, ha provveduto a recuperare anche i terreni annessi al Palazzo, facendone un vero e proprio “scrigno pomologico”. Qui infatti sono raccolte decine e decine di varietà di frutta antica, ormai quasi estinta, il cui “germoplasma” è stato raccolto con pazienza e perizia in giro per la Sicilia dai ragazzi impegnati nel Progetto NOC. Un’ autentico esempio di conservazione e tutela del patrimonio ambientale che ha attirato anche le attenzioni della Rai.  

Poi, a causa della disastrosa situazione economica dell’Ente Parco, la collezione rischiava di andare perduta, soffocata dalle sterpaglie e sottoposta al rischio di incendi.  E’ stato cosi che i giovani della cooperativa “PetraViva Madonie”, gli stessi che qualche anno prima erano impiegati nel progetto NOC, hanno deciso di procedere gratuitamente al recupero e ripulitura dell’intera collezione.

“Un’azione che nasce  dalla volontà di non perdere la risorsa genetica di biodiversità ivi presente  e gli investimenti economici fatti fino a questo momento – dichiara Damiano Cerami, presidente della Cooperativa – Ci è voluto uno sforzo di gruppo  non indifferente per affrontare  3 giornate lavorative e le necessarie spese per liberare le piante ancora in pieno accrescimento dall’abbraccio mortale della paglia e dalle infestanti,  ma la collezione anche per quest’ anno è salva grazie alle cure di PetravivaMadonie. Con questo gesto – continua Cerami – abbiamo voluto rispettare il lavoro fatto da chi ha raccolto i 250 esemplari in giro per la Sicilia, chi li ha messa a dimora, e ricambiare la fiducia che L’Ente Parco delle Madonie ci ha dato in questi anni”.

Il vivaio di frutta antica, grazie anche a questo intervento di emergenza, potrà presto riaprire i battenti il prossimo mese. E’ il primo del genere nelle Madonie, nato dall’esperienza e dalla passione di tanti professionisti. Adesso ilParco delle Madonie ha preparato un bando di gara, già pubblicato sul sito ufficiale dell'Ente, che invita i soggetti interessati a manifestare il proprio interesse per la gestione in concessione del sito. Molti esemplari presenti potrebbero essere commercializzati per recuperare le antiche tradizioni fruttifere dell’entroterra siciliano. Una vera e propria “operazione culturale” che mira a salvar un patrimonio materiale fatto di sapori e saperi che stavano per essere perduti per sempre. “Sicuramente noi presenteremo la nostra manifestazione d'interesse – afferma Cerami – se dovessimo ottenere l'affidamento speriamo di poter coinvolgere quanti più cittadini ed agricoltori in questa operazione di recupero, sarebbe una vera e propria rivoluzione del gusto rispetto agli standard proposti dal mercato internazionale dell’importazione”

 

Contatti

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