Turnover al Parco delle Madonie, in attesa di Vazzana ritorna Quirino

Michele Ferraro

Politica

Turnover al Parco delle Madonie, in attesa di Vazzana ritorna Quirino
Palermo decide, i sindaci tacciono

18 Gennaio 2016 - 00:00

Francesco Carmelo Vazzana era stato nominato solo pochi giorni fa alla presidenza del Parco delle Madonie. Ma il chimico industriale, molto vicino all'assessore al Territorio e Ambiente Croce, non potrà “prendere servizio” prima di 2-3 mesi. Importanti impegni di lavoro lo terranno infatti ancora a lungo lontano dalla Sicilia. Scatta così il turnover con la nomina di un nuovo commissario. Si tratta di Erasmo Quirino, già conosciuto nel comprensorio madonita per aver sostituito per due volte l'ex presidente Angelo Pizzuto, nel corso delle alterne vicende che si sono succedute fra TAR e CGA e che hanno visto protagonisti in una sorta di braccio di ferro amministrativo il presidente Crocetta e Pizzuto.

Una situazione certamente anomala. Non ricordiamo infatti altre vicende in cui un commissario viene insediato dopo neanche un settimana dalla nomina del Presidente. Nomina che, a questo punto, diventa l'ennesimo giallo del Parco delle Madonie, dato che, ad oggi, non è stata ancora pubblicata fra le delibere della Regione. Delibere che, a norma di legge, devono essere inserite nel portale ufficiale della Regione entro 5 giorni dal decreto di nomina che, a quanto ci risulta, ha data 9 aprile.

Il dato che emerge è ancora una volta la scarsa, scarsissima attenzione dei sindaci nelle vicende che riguardano il Parco delle Madonie. Bastava infatti convocare con urgenza un consiglio per tentare di stoppare questa girandola di nomine. 

Nulla contro Quirino e Vazzana, che mostrano di avere conoscenze e competenze più che ragguardevoli, ma qui il punto è un altro: il peso specifico dei nostri sindaci nelle vicende territoriali, presso a poco uguale allo zero.

L'unica ad alzare la voce lamentandosi della nomina di un personaggio autorevole ma completamente sganciato dal territorio è stata la deputata Mariella Maggio. Per il resto silenzio assoluto, totale indifferenza. 

E dire che, agli atti dell'Ente Parco delle Madonie, risulta un documento varato lo scorso anno dal Consiglio (composto da ben 15 sindaci madoniti) nel quale si scrive chiaramente al Presidente della Regione ed all'Assessore al Territorio e Ambiente, che i sindaci avrebbero dovuto determinare il prossimo Presidente del Parco, secondo un giusto principio di rappresentanza. La proposta, portata sul tavolo del consiglio dal vice presidente dell'Ente Parco Giovanni Meli è stata accolta e sottoscritta dai colleghi sindaci per poi essere, di fatto, considerata carta straccia da Croce e Crocetta.

Non ci resta che augurare buon lavoro a Quirino, che in quesi due o tre mesi avrà un bel da fare per non disperdere i progetti ed i finanziamenti in corso, ultima linfa vitale per l'ambiente madonita, dato che la Regione nomina, nomina ma non caccia una lira.

Troverà un Ente a ranghi ridotti rispetto a come lo aveva lasciato poichè, come abbiamo raccontato, alcuni dirigenti e funzionari fondamentali per il funzionamento dell'Ente sono stati richiamati da mamma Regione a girarsi i pollici a Palermo, svuotando di fatto uffici validi e dinamici come quello del Geopark e quello della fruizione, anche qui nell'assoluto silenzio (fatta eccezione per Pino Di Martino) dei sindaci madoniti.

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