Castelbuono, presentato al Museo il “Fondo Paolo Cicero”

Redazione

Cronaca

Castelbuono, presentato al Museo il “Fondo Paolo Cicero”

30 Aprile 2017 - 12:30

Lo scorso 23 aprile 2017 il Museo Civico ha presentato al pubblico le opere del Fondo Paolo Cicero esponendole per la prima volta all’interno del nuovo percorso espositivo della Pinacoteca d’Arte Moderna e Contemporanea, intitolato “Schiuma di mare e attorno. Nuovo percorso: 1905-2017”. Si tratta di oltre 40 opere su tavola, su tela e disegni che grazie ad un accordo con l’Amministrazione e la Biblioteca comunale, sono state movimentate dagli spazi della Biblioteca, nell’ex Convento di Santa Venera (Badia), al Castello dei Ventimiglia, dove sono state inventariate secondo i moderni criteri di catalogazione, fotografate, ripulite, laddove necessario, e incorniciate. Dell’intero Fondo Paolo Cicero non sono stati acquisiti dal Museo Civico abiti, cartoline, documenti e libri, che invece resteranno presso la sede della Biblioteca Comunale. Il patrimonio documentale, infatti, su indicazione di Angelo Ciolino, che ha dato un importante contributo al recupero del fondo, sarà valorizzato all’interno della Biblioteca Comunale, luogo elettivo di custodia della memoria scritta, dove potrà essere adeguatamente studiato.

Lo spostamento del Fondo è stato necessario per garantire un’adeguata conservazione del patrimonio artistico e ai fini della sua valorizzazione. D’accordo con l’amministrazione comunale, è dunque intenzione del Museo Civico continuare a dare il meritato rilievo storico-critico alle opere del Fondo Paolo Cicero con la pubblicazione di uno studio all’interno di un catalogo a breve edito dal Museo Civico. L’obiettivo è quello di offrire, non solo al pubblico, ma anche a studiosi ed esperti d’arte dell’Università e Accademie di Belle Arti, la possibilità di studiare e contestualizzare criticamente la figura e il lavoro del pittore castelbuonese, attivo nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento. Paolo Cicero (1885-1931), si è infatti distinto come ritrattista capace d’introspezione psicologica e come abile paesaggista, dipingendo i luoghi cari, tra la costa mediterranea e il paesaggio delle Madonie, proprio quella “scuma di mari e atturnu” cantata dal poeta castelbuonese Giuseppe Mazzola Barreca e che ha ispirato il nuovo percorso della Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea, i cui temi sono legati ad una riflessione sulla storia locale e l’identità mediterranea.

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