Castellana Sicula, sindaco e genitori contro la dirigente scolastica ma a pagare sono i bambini

Redazione

Cronaca

Castellana Sicula, sindaco e genitori contro la dirigente scolastica ma a pagare sono i bambini

21 Dicembre 2018 - 13:19

Da due giorni i bambini dell’Istituto comprensivo di Castellana Sicula non vanno a scuola. Non per motivi di sicurezza o per il mal tempo. Niente di tutto questo! Non c’è infatti nessuna ordinanza del sindaco che chiude l’istituto. Semplicemente i bambini non vanno a scuola perchè i genitori, di comune accordo con il sindaco Franco Calderaro, che riveste anche il ruolo di presidente del Consiglio di Istituto, hanno deciso di adottare questa del tutto insolita protesta per puntare il dito contro il modus operandi della nuova dirigente scolastica Maria Filippa Amaradio, protagonista, secondo quanto si legge in una nota diramata alla stampa dal comitato dei genitori, “di alcune decisioni che hanno stravolto i rapporti tra le famiglie e la scuola”.

“Lamentiamo una mancanza di dialogo con la dirigente Amaradio – affermano i genitori che oggi si sono
ritrovati presso l’Aula consiliare del Municipio per uno sciopero. Secondo diverse indiscrezioni era in programma anche una “marcia pacifica” dal luogo del sit in fino ai locali dell’istituto, che sarebbe stata bloccata perchè priva di autorizzazioni.

Alla dirigente Amaradio viene contestato persino la mancata autorizzazione ad allestire il presepe nella sede dell’Istituto, oltre alla chiusura dell’anfiteatro scolastico dove si svolgevano attività culturali collaterali e, nel periodo natalizio, anche le recite.

“Siamo davanti a scelte cervellotiche – scrivono i genitori – come ad esempio quella adottata prima dell’attivazione della mensa scolastica, che ha impedito ai nostri figli di portare alimenti diversi obbligandoli a cibarsi solo di panini”.

La dirigente Aamaradio avrebbe anche modificato gli orari di ingresso e attesa degli alunni a scuola, costringendoli a rimanere fuori dai cancelli all’arrivo con lo scuolabus. Disagi anche per gli alunni disabili con cambi frequenti nel servizio di assistenza. Niente autorizzazioni anche gli open days: gli studenti non hanno potuto prendere parte alle attività di presentazione dei corsi scolastici nei comuni viciniori.

Intanto crescono anche le preoccupazioni per la sorte di alcuni progetti che hanno visto, negli anni, l’istituto comprensivo di Castellana Sicula quale capofila di partnership tra scuole di tutta Italia. “La scuola di Castellana Sicula – afferma il sindaco Franco Calderaro – è da tanti anni un esempio di efficienza, qualità, professionalità e progettualità: capofila del progetto nazionale sulla legalità “Coloriamo il nostro futuro” con apprezzamenti in tutto il Paese per la capacità organizzativa e di fare rete”. Anche l’assessore comunale alla Pubblica istruzione Daniela Fiandaca segnala “un’ ingiustificabile paralisi. Questa dirigenza – sottolinea Fiandaca che è anche assessore all’Istruzione dell’Unione dei Comuni “Madonie” – non solo sta oscurando le eccellenze di cui siamo stati capaci nel tempo, ma non dà nessuna nuova impronta gestionale e progettuale anche sul piano sovracomunale. La dirigente Amaradio non ha dato seguito alle attività della rete scolastica Madonie, quale soggetto che deve attuare la strategia nazionale Snai nella nostra area definita prototipale, con pregiudizio dei fondi assegnatici dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.

La protesta però ha scatenato in paese diverse reazioni, c’è chi concorda con la “linea dura” c’è invece chi ritiene incomprensibile impedire ai bambini di andare a scuole per vicende che nulla hanno a che fare con il sacrosanto diritto all’istruzione.

Ad intervenire in un caso che ha inevitabilmente assunto anche una dimensione politica è il movimento Diventerà Bellissima di Castellana Sicula che scrive in una nota “Il contrasto tra la dirigenza dell’Istituto Comprensivo Castellana – Polizzi e l’amministrazione comunale è diventato insostenibile e sta fortemente degenerando, minando alla base uno dei diritti fondamentali riconosciuti alle famiglie italiane, e cioe’ il diritto all’istruzione. Di tutto questo, il responsabile indiscusso ha un nome e cognome, il sindaco Franco Calderaro, ancora una volta incapace di risolvere i contrasti tra genitori e dirigenza scolastica, nonostante la sua esperienza (si fa per dire) decennale nel consiglio d’istituto (che presiede in situazione di incompatibilita’ di fatto) e nonostante il ruolo di sindaco imponga solitamente di non assumere posizioni oltranziste, anzi al contrario dovrebbe assumere posizioni di mediazione per il bene generale della comunità. Se ne fosse stato capace, il sig. Sindaco Calderaro avrebbe potuto intervenire presso le istituzioni scolastiche regionali, presso la competente commissione dell’ARS, presso il potente sindacato scolastico, invece di far pagare il conta ai bambini innocenti, costretti a stare a casa. Non entraimo nel merito di chi ha torto o chi ha ragione, da qualche settimana stiamo cercando di approfondire la materia dialogando con la dirigenza scolastica, ma certamente la soluzione non è quella di utilizzare i bambini per le proprie battaglie”.

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