Operai trattati come schiavi: condannato notaio per caporalato

Redazione

Regione - La sentenza

Operai trattati come schiavi: condannato notaio per caporalato
E' stato condannato a 4 anni e 10 mesi il notaio Gianfranco Pulvino, molto conosciuto nel territorio

03 Marzo 2020 - 15:26

E’ stato condannato a 4 anni e 10 mesi il notaio Gianfranco Pulvino, molto conosciuto nel territorio, originario di Valledolmo in provincia di Palermo. Il Gip del tribunale di Termini Imerese, in provincia di Palermo, Stefania Gallì, lo ha condannato con l’accusa di avere gestito nel suo podere un’organizzazione del lavoro fondata su un sistema di caporalato. Sfruttamento del lavoro nero ed estorsione tra i reati di cui, col rito abbreviato, il professionista è stato riconosciuto colpevole. Un collaboratore del notaio, Giovanni Barone, è stato condannato a due mesi per favoreggiamento. Assolti invece il figlio del notaio, Giovanni Pulvino, difeso dagli avvocati Salvatore e Rosalia Maria Gugino e Giuseppe Ortolani e un altro collaboratore, Francesco Licitra.

A scoprire tutto sono stati i carabinieri. I militari, dopo alcune indagini, hanno appurato che Pulvino avrebbe sfruttato e costretto ad accettare compensi di appena 25 euro giornalieri, contro i 65 riportati nelle buste paga. Nell’azienda del notaio, che si estendeva ai territori dei Comuni di Caltavuturo e Sclafani Bagni (Palermo) e Vallelunga Pratameno (Caltanissetta), gli operai avrebbero lavorato 12-13 ore al giorno, senza maggiorazioni per lo straordinario, notturno o festivo. Parte delle somme furono restituite. Gli operai hanno ottenuto il riconoscimento del diritto al risarcimento del danno.

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