Roberto Alleri: “Io, il primo laureato telematico con una tesi sulle Madonie”

Marianna Lo Pizzo

Cronaca - La storia

Roberto Alleri: “Io, il primo laureato telematico con una tesi sulle Madonie”
Il primo ingegnere laureato in via telematica all’Università di Palermo con una tesi che si occupa di Piano Battaglia

13 Marzo 2020 - 15:20

Questa settimana la nostra rubrica sulla generazione X si occupa delle lauree al tempo del coronavirus. Perché Roberto Alleri, il primo ingegnere laureato in via telematica all’Università di Palermo con una tesi che si occupa di uno dei gioielli delle Madonie, Piano Battaglia pensa di avere una sfida più grande. Contribuire a migliorare il Sud.

Ciao Roberto, auguri e complimenti da parte della nostra Redazione. Raccontati di questo giorno così speciale vissuto in maniera assolutamente imprevista ma con grande soddisfazione.
“Sono nato a Petralia Sottana e lavoro in uno studio di progettazione a Palermo. Ho avuto questo privilegio di essere il primo laureato dell’ateneo di Palermo, con la modalità di esame telematica. Ho presentato una tesi che riguarda proprio le nostre Madonie in particolare la Progettazione dell’impianto di illuminazione per l’impianto sciistico di Piano Battaglia”.

Una tesi quindi che interessa il nostro territorio, raccontaci della discussione e di come ti sei ritrovato a festeggiare senza poter uscire di casa.
“Vi potrei parlare di come ho disdetto la festa di laurea. Sostengo e promuovo del direttive del Governo per limitare i contagi del covid-19. Sono molto toccato dal lavoro straordinario che stanno facendo i medici e gli infermieri e vanno, per quanto possibile aiutati, restando a casa. Aspetterò che tutto sia passato per godermi la festa di laurea, al momento mi accontento, si fa per dire, delle coccole dei miei genitori. Mio fratello Daniele, è dovuto rimanere in Francia ma soprattutto sono gli abbracci di mia nonna a mancarmi di più. Abitiamo l’uno di fronte all’altra. Questa mattina ci siamo mandati un bacio dal balcone. Ci tenevo a farmi vedere tutto “agghindato” per l’occasione”.

Quando e come ti hanno avvisato dall’Università?
“Per quanto riguarda questo aspetto posso testimoniare una gestione da parte dell’Università esemplare. La lauree non dovevano fermasi perché non solo sarebbe stato il solito caso gestito male alla siciliana, ma, ancora più importante tutti i laureandi sarebbero finiti in un inutile limbo. Invece, al pari delle altre università, Unipa è stata all’altezza della situazione nonostante l’emergenza e riuscendo a rispettare la data prestabilita per il mio esame che è stata quella del 12 marzo come previsto”.

Ci racconti come è stata la discussione della tesi dallo schermo di un pc.
“Dopo le spiegazioni sulle modalità di esame e le discussioni di rito è iniziata la presentazione tramite la piattaforma Microsoft Team, tramite la quale ho potuto condividere lo schermo e discutere la tesi”.

Un aggettivo per questo momento della tua vita così importante?
“Sinceramente ha un sapore agrodolce. Odio comunicare attraverso i display e mi è sembrato paradossale che sia andata a finire così. Ma gli amici ed i parenti sono stati comunque presenti, oltre le mie aspettative. Mentre seguivo gli esami si sono organizzato con gruppi su Skype e dirette su Youtube e alla fine mi sono ritrovato ovunque sui social. Ma non mi ha sorpreso solo questo, tantissima gente mi ha contattato e molti hanno capito, che aldilà del titolo di primo laureato online, c’è un ragazzo che ha spinto tanto su un progetto che interessa l’intera collettività madonita. La progettazione di un impianto di illuminazione per Piano Battaglia non è solo una tesi per me. Credo in questo territorio e nelle possibilità economiche che possono svilupparsi grazie ai progetti dei più giovani. Come nel mio caso credo fortemente che Piano Battaglia debba avere la sua possibilità e con lui il nostro Sud”.

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