Trasporto merci in Sicilia: e se viaggiassero solo i rimorchi?

Giuseppe Di Gesù

Cronaca - La proposta

Trasporto merci in Sicilia: e se viaggiassero solo i rimorchi?
Un suggerimento che arriva direttamente da un marittimo di Gnv: far viaggiare solo le merci senza camionisti che poi ritirerebbero al porto di arrivo

17 Marzo 2020 - 10:30

Attenzione, perché qualcosa forse non sta funzionando come dovrebbe per contenere il contagio da covid-19 o coronavirus. Se in città, a Termini Imerese, i controlli vanno bene grazie al super impegno delle forze dell’ordine che hanno aumentato i posti di controllo, diversa la situazione pergli spostamenti in nave e quindi al porto.

Cerchiamo di capire quale sia l’iter per chi si deve spostare utilizzando il traghetto ed analizziamolo. La procedura per chi deve spostarsi in nave prevede che prima di imbarcarsi, si venga sottoposti ad un controllo della temperatura e si presenti un’autocertificazione in cui venga indicato la destinazione e la motivazione del viaggio. Documentazione tra l’altro fondamentale per chi si sposta in auto.

Grandi Navi Veloci, per aumentare gli standard di sicurezza, ha deciso che per ogni cabina, può pernottare un solo camionista. Inoltre ad ogni sbarco, vengono effettuate le operazioni di sanificazione. Durante le 12 ore circa di viaggio, vengono posti interventi per garantire che a bordo, nei posti comuni, le distanze di sicurezza vengano garantite e vengano evitati assembramenti.

Ieri, come abbiamo potuto constatare di persona, all’arrivo della nave traghetto della Grandi Navi Veloci proveniente da Civitavecchia, sono stati effettuati dei controlli sui passeggeri in arrivo con le relative documentazioni. ieri sera siamo tornati sul posto, per osservare le fasi dell’imbarco e la prima cosa che ci ha allarmato, è stata l’assenza delle forze dell’ordine. I controlli sono stati effettuati dal personale della compagnia Gnv. In realtà, e qui sorge il primo problema, l’iter di misurazione della temperatura è stato effettuato da un solo componente della società marittima, che prima di far imbarcare il trasportatore con il suo mezzo, controllava il biglietto, lo faceva scendere dal camion, indicava il termometro, il camionista lo prendeva e proseguiva in modo autonomo con le operazioni di misurazione della temperatura corporea. Mostrava all’operatore la temperatura e una volta ricevuto il via libera, procedeva con le operazioni di imbarco.

Quello che ci siamo chiesti è stato: ma basta una sola persona a controllare, con poca luce, una situazione così delicata? Non sarebbe il caso di far presenziare almeno una pattuglia delle forze dell’ordine queste operazioni, per evitare che qualcosa possa non funzionare? Il secondo dubbio ce l’ha suggerito un operatore del settore trasporti a microfoni spenti, e sarebbe utile che arrivi quanto prima al Presidente della Regione Nello Musumeci. I camionisti, come spesso accade, si spostano da un lato a l’altro della nazione, garantendo l’approvvigionamento delle merci e permettendo a tutti noi, di non rimanere con gli scaffali dei supermercati vuoti.

Questo però comporta che ognuno di loro, incontri nel loro viaggio un numero difficilmente tracciabile di persone. Da qui una proposta interessante. Ma non sarebbe forse meglio in questo momento critico a causa della diffusione del coronavirus che, al posto di coprire l’intera tratta del loro viaggio, si limitassero a: effettuare il carico, lasciare il semirimorchio al porto, che verrebbe caricato sulla nave dai trattoristi portuali e sbarcato al porto di destinazione, in cui verrebbe ritirato da un secondo camionista? In questo modo, escluso l’equipaggio, sulla nave viaggerebbero solo i marittimi della società mercantile e si ridurrebbe notevolmente la possibilità di contagio. È secondo noi una proposta molto interessante, che se messa in atto in tempi celeri, potrebbe salvare tante vite umane, limitando i contatti con altre persone, da nord a sud.

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