Coronavirus, è morto il brigadiere di Cefalù Salvatore Barro

Redazione

Cronaca - Una comunità in lutto

Coronavirus, è morto il brigadiere di Cefalù Salvatore Barro
A darne comunicazione il sindaco Rosario Lapunzina

06 Maggio 2020 - 13:42

Una bruttissima notizia che sconvolge e rattrista l’intera comunità di Cefalù: Salvatore Barro, brigadiere capo in congedo, è morto questa mattina in un ospedale di Palermo per le conseguenze del coronavirus. A darne comunicazione è il primo cittadino Rosario Lapunzina con un messaggio pieno di cordoglio.

Carissimi Concittadini,

con forte commozione e intensa partecipazione emotiva debbo purtroppo comunicarvi una notizia che funesta l’intera comunità cefaludese. Il nostro concittadino Barro Salvatore, Brigadiere capo in congedo, affetto da Coronavirus e ricoverato presso un ospedale di Palermo, è venuto a mancare pochi minuti fa a causa di un improvviso peggioramento delle condizioni cliniche. Mai avrei voluto dare una notizia così tremenda che, vi devo confessare in tutta franchezza, mi ha personalmente sconvolto. Da quando egli mi contattò per manifestarmi il timore di aver contratto il virus e, poi (in tutte le fasi seguenti: la quarantena, l’effettuazione del tampone, l’esito positivo, il ricovero, la terapia intensiva, il miglioramento delle condizioni fino alla drammatica notizia di poco fa) ho seguito la vicenda del nostro sfortunato concittadino e posso affermare che è nata, seppur a distanza, una sincera amicizia.

L’ ho più volte incoraggiato, ho sperato, mi sono rallegrato e, ora, sono affranto davanti ad un destino che si è rivelato implacabile.Certo di avere la condivisione da parte di tutti i cefaludesi ho deciso di proclamare il lutto cittadino, per offrire un simbolico attestato di partecipazione dell’intera comunità cefaludese al dolore per la scomparsa del nostro concittadino. Desidero, pertanto esprimere il cordoglio della Città ai familiari, all’Arma dei Carabinieri, che lo ha annoverato tra le sue fila, agli amici, ai colleghi, a tutti coloro i quali ebbero la fortuna di conoscerlo.

Il virus, terribile e impietoso, che lo ha sottratto alla vita terrena ci impedisce di rendergli l’ultimo estremo omaggio come meriterebbe. Prometto, tuttavia, che il suo nome non sarà dimenticato; lo dobbiamo a lui e a tutti coloro che a causa di questa pandemia sono morti, hanno perso gli affetti più cari, hanno sperato, hanno combattuto e continuano a profondere tutte le energie affinché il mondo esca al più presto da questo incubo.

Il sindaco
Rosario Lapunzina

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