Musumeci attacca Anas: “Situazione del viadotto Himera vergognosa”

Redazione

Cronaca - Il caso

Musumeci attacca Anas: “Situazione del viadotto Himera vergognosa”
La "guerra" fra il governatore della Sicilia e l'Anas pare appena cominciata. E sarà fatta attraverso una serie di carte bollate e aule dei tribunali

28 Maggio 2020 - 12:19

La “guerra” fra il governatore della Sicilia e l’Anas pare appena cominciata. E sarà fatta attraverso una serie di carte bollate e aule dei tribunali. Per Musumeci l’Anas è una “zavorra”, un “fallimento” e ha “preso in giro i siciliani”. Ecco perché Musumeci passa dalla parole ai fatti e rilancia con una richiesta milionaria di risarcimento danni. “Ormai l’Anas in Sicilia è una zavorra – dice il governatore – Siamo stati presi in giro per troppo tempo. E’ inefficiente sia l’Anas nazionale che regionale, le interlocuzioni personali sono sempre importanti, ma non è possibile che la mia regione debba essere trattata come fosse terra coloniale. Sul piano legale saranno guai, è venuto meno il rapporto di fiducia con Anas e non escludiamo, dopo avere incontrato il ministro per le Infrastrutture, di mettere in discussione anche l’accordo quadro”.

Era chiaro a tutti fin dall’inizio che per l’Anas, con l’insediamento di Musumeci, non sarebbero stati tempi facili. Gli attacchi non sono mai mancati. Ora però Musumeci fa sul serio e ha affidato ai suoi legali il conteggio dei danni subìti dalla regione da richiedere ad Anas. Per Musumeci “l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia. L’accordo con la Regione non è stato mantenuto. In Sicilia le opere affidate all’Anas rimangono ferme da decenni e in alcuni casi senza fare neppure un piccolo passo avanti”. E cita l’autostrada A19 Palermo-Catania, “questa telenovela del pilone del fiume Himera che doveva essere inaugurato lo scorso anno, poi in primavera. Adesso si dice a luglio. Sullo sfondo rimane la vicenda del ponte Morandi di Genova che in un anno è stato rifatto. Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse, invece ci siamo resi contro che il tempo trascorso è stato inutile”.

E poi aggiunge: “Perché a Genova un ponte si fa in un anno e in Sicilia si devono aspettare anche 25 o 30 anni per un’opera importante? Qualcuno deve avere il coraggio di rispondere. Noi chiediamo al Governo centrale la nomina di un commissario con gli stessi poteri che sono stati riconosciuti al sindaco di Genova per la durata di tre anni affinché vengano portate a compimento dieci fra le tante opere pubbliche rimaste incomplete. Delibereremo oggi tre atti in materia di infrastrutture e in particolare due riguardano infrastrutture viarie dell’Isola”.

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