Il comandante Guarino: “I siciliani non guardano più la mafia con distacco”

Michele Ferraro

Cronaca - L'intervista esclusiva

Il comandante Guarino: “I siciliani non guardano più la mafia con distacco”
Parla il Comandante Arturo Guarino, pochi giorni dopo l'operazione che ha smantellato il mandamento di San Mauro

08 Agosto 2020 - 10:07

“Era da tempo che non si interveniva in modo così importante nel mandamento della Madonie, un mandamento tradizionalmente legato a quello corleonese” esordisce così il Comandante Provinciale dei Carabinieri generale Arturo Guarino, nell’intervista concessa pochi giorni dopo l’operazione Alastra. La famiglia mafiosa delle Madonie è da sempre abituata ad agire nel silenzioso, pochi gesti eclatanti e solo se strettamente necessari. “Le estorsioni sono il modo che usa Cosa Nostra per essere riconosciuta, anche senza fare violenza, basta minacciarla – conferma Arturo Guarino – per rimarcare la propria presenza e condizionare l’attività imprenditoriale dell’area”.

Uno degli elementi di novità sottolineati nel corso dell’intervista è proprio la nuova tendenza degli imprenditori taglieggiati di presentarsi spontaneamente nelle caserme dei Carabinieri per delle denunce libere. Il tessuto economico locale mostra di mal sopportare le vessazioni della criminalità e di guardare con fiducia alle forze dell’ordine. “E’ un segnale assolutamente positivo. I cittadini devono avere fiducia. Siamo in grado di assicurare sicurezza e riservatezza. A volte basta anche una piccola informazione per sbloccare un’indagine. Al contrario, se si cede, si dovrà cedere sempre quindi meglio denunciare subito”.

“Quando un capo esce dal carcere o ha la possibilità di interagire più facilmente con la sua famiglia criminale c’è un ravvivarsi dell’attività sul territorio – aggiunge il comandante – La consorteria criminale riconosce sempre il suo campo, in sua assenza c’è un reggente, ma il capo rimane uno, anche se in galera. A questo proposito sappiamo che Cosa Nostra deve ricostruire la cupola provinciale, su questo stiamo molto attenti, il nostro obbiettivo e di evitare che possa ricostituirsi”.

“Mancavo da Palermo da molti anni. Differenza enorme nella sensibilità collettiva contro il fenomeno della mafia. Vent’anni fa c’era quasi un distacco della popolazione sul fenomeno. Le stragi e gli omicidi eccellenti come quelli di Don Pino Puglisi hanno svegliato i cittadini. Fondamentale in questo percorso è il rapporto con le scuole. C’è una forte interazione ed un grande interesse nei confronti del nostro lavoro. Questo è molto importante perché la legalità non può essere affermata solo dalle forze dell’ordine, ma da ogni istituzione, da ogni amministratore. E alla domanda “cosa vuol dire indossare una divisa” il Comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo Arturo Guarino risponde “Essere ogni giorno al servizio degli altri!”

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