Caltavuturo, l’opposizione al sindaco: “illegittima l’ordinanza anti Covid”

Redazione

Politica - Coronavirus

Caltavuturo, l’opposizione al sindaco: “illegittima l’ordinanza anti Covid”
L'ordinanza impone ad alcune categorie di lavoratori l'obbligo di certificare mensilmente la negatività da COVID-19, mediante tampone e/o test sierologico

21 Ottobre 2020 - 10:16

Con una nota inviata a tutte le autorità competenti i consiglieri del gruppo di opposizione, Giuseppe Di Giorgi, Rosaria Varca, Domenico Giannopolo e Gaetana Gennuso, hanno chiesto al neo sindaco d Caltavuturo Salvatore Di Carlo la revoca dell’ordinanza sindacale n.117, avente ad oggetto “Misure urgenti per il contrasto e la prevenzione del COVID-19”. Si tratta di un provvedimento simile a quello adottato dal Comune di Castelbuono (leggi qui); in particolare viene di fatto imposto che alcune categorie di lavoratori certifichino a cadenza mensile la negatività da COVID-19, mediante tampone e/o test sierologico, entro la prima settimana di ogni mese, presso il protocollo dell’ente. Per la mancata osservanza della disposizione si rischiano sanzioni che vanno dai 400,00€ ai 1000,00 €.

“Le ordinanze – affermano i consiglieri di opposizione – possono essere adottate secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente su specifiche parti del territorio e seguendo la normativa vigente. Tra le misure previste dalla legge l’effettuazione del tampone e/o test sierologico non è contemplato e non è previsto da alcuna normativa nazionale. Per altro – aggiungono i consiglieri – la sanzione dai 400,00 € ai 1000,00 €, prevista dal art. 4 del DL 19/2020, viene applicata qualora venissero violate le misure di contenimento previste dall’art. 1 c. 2 dello stesso D. l. e tra queste misure non rientra il tampone obbligatorio per le categorie a cui è indirizzata l’ordinanza, ma che al massimo può rappresentare una linea d’indirizzo e non un ordine, per cui tale sanzione risulta inapplicabile qualora i soggetti interessati non dovessero sottoporsi al tampone e/o test sierologico e produrne certificazione. Ai sensi dell’art. 32 della Costituzione – ricordano ancora i consiglieri – “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”

Secondo i 4 consiglieri comunali si tratta di una ordinanza “oltre che inapplicabile a norma di legge, anche inefficace ai fini della tutela della salute e del contenimento del Covid-19, poiché l’effettuazione di tamponi e/o test sierologici accertano l’esistenza del virus, ma non ne prevengono la diffusione; che i tamponi e/o test sierologici sono due azioni non equiparabili, sia per il costo che per l’invasività; che il costo graverebbe in maniera pesante sul bilancio delle famiglie caltavuturesi, sebbene ognuno possa scegliere di sottoporsi a controlli, ma non esserne obbligato.” Per tutto quanto sopra esposto Di Giorgi, Varca, Giannopolo e Gennuso ritengono l’ordinanza che sindacale n. 117/2020 sia “incostituzionale, illegittima, inefficace, inapplicabile, viola la privacy del cittadino e, soprattutto, va oltre le volontà del legislatore” e ne chiedono l’annullamento o la revoca in autotutela.

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