Covid, terza vittima a Termini Imerese: ma in strada c’è ancora troppa gente

Giuseppe Di Gesù

Cronaca - Nonostante l'ultimo Dpcm

Covid, terza vittima a Termini Imerese: ma in strada c’è ancora troppa gente
Fino a ieri sera, troppa gente in giro per Termini Imerese, soprattutto nella piazza centrale

09 Novembre 2020 - 16:42

Rimane grave la situazione coronavirus a Termini Imerese e, mentre si registra proprio oggi il terzo decesso, questo virus – che sta mettendo in ginocchio intere nazioni – sembra ancora non preoccupare tante persone, che sottovalutano quanto sta accadendo in questi giorni. La situazione aggiornata con i dati di ieri registra 207 persone in isolamento fiduciario, di questi i positivi sono 100 di cui 12 ricoverati in ospedale. I pazienti guariti sono 25.

I contagi aumentano, ma c’è chi continua a lamentare che la Sicilia non sia stata classificata gialla, il livello più basso, al posto di arancione. In queste ore, si continua a discutere della classificazione delle Regioni ed in qualche caso, potrebbero essere aumentate le restrizioni per alcune di esse, che passerebbero al livello più restrittivo. Sembra infatti che siano diverse le Regioni che rischiano l’ingresso nella zona arancione. Tanti contagi, pochi posti nelle terapie intensive o in ospedali Covid.

Ieri sera (domenica 8 novembre) ancora troppa gente in giro per Termini Imerese, soprattutto nella piazza centrale. In piazza Duomo alle 22, uno scenario poco confortante, per via dei numerosi avventori presenti, qualcuno anche senza mascherina o indossata sotto il mento. No, la mascherina sul mento non serve, partiamo da qui. Troppa gente ancora nelle vicinanze dei bar – ricordiamo che sebbene è possibile usufruire dell’asporto – non è possibile consumare nelle immediate vicinanze dei locali.

É davanti agli occhi di tutti quanto questo periodo stia mettendo a dura prova l’economia di ogni singolo individuo, le attività non lavorano e stentano a sopravvivere ai costi e alle tasse. Tanti coloro che hanno deciso di chiudere, chi momentaneamente, altri purtroppo definitivamente. La partita da giocare è difficile, una partita dove l’avversario è la morte. É vero, si muore anche di economia, di mancati incassi, di tasse da pagare, ma se non si riesce a trovare il giusto compromesso, è la fine. Tutti dobbiamo fare attenzione, limitando gli spostamenti se non quelli strettamente necessari, ed evitando i luoghi affollati.

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