Zfm, continua presidio di protesta presso lo svincolo di Irosa

Redazione

Cronaca - La protesta

Zfm, continua presidio di protesta presso lo svincolo di Irosa
Il progetto di riforma contenuto nel disegno di legge approvato all'Ars è ancora in attesa in Parlamento

12 Dicembre 2020 - 11:36

Continua il presidio permanente allo svincolo di Irosa, nei pressi dell’uscita che si immette lungo l’A-19. L’iniziativa è coordinata dal comitato regionale promotore per l’istituzione delle zone franche montane in Sicilia, di concerto con i sindaci dei 132 Comuni interessati, è stata lanciata ieri insieme all’hashtag #paneeacqua. Il Comitato chiede a gran voce che i due rami del Parlamento esitino le disposizioni approvate unanimemente dall’Ars il 17 dicembre dello scorso anno (per approvondire https://www.zonefranchemontanesicilia.it/la-legge/la-legge/73/). Dal presidio ribadiscono che “non ci sono impedimenti” e chiedono ai deputati e ai senatori eletti in Sicilia di dimostrare, ora, quanto tengono alla sopravvivenza delle terre alte della Sicilia, interessate a un preoccupante fenomeno di desertificazione umana e imprenditoriale”.

Questa mattina al presidio sono presenti Franceso Paolo Raia, assessore allo sviluppo economico e attività produttive del Comune di Santa Caterina di Villarmosa (CL) e Antonio Polito, presidente del Centro Commerciale Naturale di Petralia Sottana. Concordano sul fatto che “la fiscalità di sviluppo rappresenta l’ultimo treno per invertire la tendenza migratoria dei nostri giovani. Senza lavoro e servizi non hanno motivo di progettare il loro futuro nella terra che gli ha dato i natali. Non possiamo rimanere inermi”.

Intanto il Parlamentare di Forza Italia all’Assemblea Regionale Siciliana e componente della Commissione Attività produttive dell’Ars, Mario Caputo, è il primo firmatario di un ordine del giorno presentato dal Gruppo Parlamentare per chiedere l’avvio dell’iter della riforma sulle Zone franche montane in Sicilia. Il progetto di riforma contenuto nel disegno di legge approvato lo scorso anno a Sala d’Ercole è stato inviato ai due rami del Parlamento Nazionale ma ad oggi non è stato avviato l’iter.

“Si tratta di una importante riforma – dichiara Caputo – che prevede l’istituzione di zone franche in comuni della Sicilia che attualmente soffrono il disagio dell’emarginazione sociale ed economica oltre al pericolo di spopolamento. Grazie a questa riforma, potrebbero sicuramente sorgere nuove occasioni di sviluppo economico ed importanti ricadute positive per i livelli occupazionali, evitando anche il pericolo di abbandono dei piccoli comuni siciliani di molti giovani per mancanza di occasioni di lavoro”. Nel frattempo, Caputo ha anche chiesto la convocazione della Commissione Attività produttive per l’audizione di una rappresentanza dei promotori delle zone franche montane. Nella foto da sinistra: Antonio Polito, Francesco Paolo Raia, Giuseppe Angilello e Federico Raia.

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