“Mio figlio nato in un ospedale senza punto nascite: è un diritto negato”

Redazione

Cronaca - La storia

“Mio figlio nato in un ospedale senza punto nascite: è un diritto negato”
Lorena Sabatino appena diventata mamma di Michele racconta la sua vicenda e chiede la riapertura del punto nascite

11 Marzo 2021 - 13:01

“Vogliamo rivolgere il nostro grazie a tutto il personale medico e paramedico che ho incontrato sulla strada la sera del mio parto”. Inizia così un messaggio che ci ha inviato Lorena Sabatino, diventata mamma del piccolo Michele Di Gangi solo qualche giorno fa, nato all’ospedale Madonna dell’Alto di Petralia Sottana, nonostante la chiusura del punto nascita.

“Un grazie particolare va a tutto l’equipe del Pronto Soccorso, all’ostetrica Alaimo, ai ginecologi Di Giorgi e Diliberto, all’anestesista La Tona e il pediatra La Tona che, con la loro professionalità e gentilezza, hanno portato alla luce mio figlio. In una situazione di emergenza e in una struttura priva di una totale assenza di un efficiente reparto di maternità non hanno esitato ad adempiere al proprio dovere con tempestività senza alcuna esitazione, regalandoci il dono più bello della nostra vita. Mi auguro che questa mia esperienza aiuti a far riflettere tutti sull’importanza di un punto nascita nelle nostre Madonie, poiché, di fronte ad una emergenza, tutte le donne dopo di me possano avere il diritto e la serenità di ricevere un adeguata assistenza senza dover mettere a repentaglio la loro vita e quella del proprio figlio”. (Nella foto Lorena Sabatino con il marito Leonardo Di Gangi)

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