Valorizzazione della biodiversità, patto tra Parco delle Madonie e della Sila

Redazione

Cronaca - L'accordo

Valorizzazione della biodiversità, patto tra Parco delle Madonie e della Sila
Un protocollo di collaborazione incentrato sullo scambio concreto ed effettivo di buone pratiche

14 Giugno 2021 - 15:32

“Lo Stretto di Messina non rappresenta un mare che ci divide, è piuttosto un ponte che unisce i territori naturalistici della Sicilia a quelli della Calabria”. Con queste parole il presidente del Parco Nazionale della Sila Francesco Curcio ha accolto la visita di Angelo Merlino, a sua volta alla guida del Parco regionale delle Madonie. “Siamo felici di ospitare sul nostro altopiano i colleghi dell’ente siciliano – ha proseguito Curcio – con cui condividiamo quegli obiettivi che, in linea generale, puntano sulla valorizzazione della biodiversità, della natura e della cultura. Non è dunque un caso che i posti (dalla Sila catanzarese ai meravigliosi borghi della provincia cosentina fino alla scoperta delle migliori realtà agricole del Parco come il Consorzio Produttori della Patata della Sila IGP) in cui guideremo Merlino e parte dello staff del Parco regionale delle Madonie tocchino proprio tali aspetti”.

“É sempre un piacere attraversare il Parco Nazionale della Sila e immergersi nella sua natura, nella sua storia, nelle sue tradizioni – ha dichiarato Angelo Merlino – Con gli amici dell’Ente silano, dallo scorso ottobre, abbiamo tra l’altro avuto modo di stipulare un protocollo di collaborazione incentrato sullo scambio concreto ed effettivo di buone pratiche. Un esempio? Se il Parco delle Madonie è divenuto primo Geoparco d’Italia, il Parco della Sila intraprenderà questo percorso; se, viceversa, il Parco della Sila ha già ottenuto il riconoscimento Mab Unesco, noi siamo pronti per farne richiesta: in questo cammino, ci aiuteremo a vicenda grazie al trasferimento di cognizioni ed esperienze”. Tra le tappe dell’itinerario dei due presidenti c’è stata l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore dove Curcio e Merlino sono stati accolti dal Presidente del Centro internazionale di Studi Gioachimiti, Giuseppe Riccardo Succurro nella veste di “cicerone” all’interno della chiesa abbaziale.

“Il Parco della Sila – ha detto Succurro – unisce la grandiosità della Natura all’eccezionalità di forti momenti culturali che caratterizzano il territorio e, tra questi ultimi, non bisogna dimenticare l’Abbazia che risente del messaggio di Gioacchino da Fiore, tra i pochi “spiriti sapienti” che Dante collocò nel Paradiso della sua Commedia”. Presente all’incontroanche il vicesindaco di San Giovanni in Fiore, Daniela Astorino: “E’ importantissimo – ha detto – che Curcio e Merlino abbiano scelto di visitare l’Abbazia Florense e il centro storico in cui essa è situata: è appunto dalla storia e dal patrimonio culturale che il territorio deve ripartire”.

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