Il gioco legale va tutelato e protetto dalle minacce dell’illegale

Redazione

Italia - Il report

Il gioco legale va tutelato e protetto dalle minacce dell’illegale
La situazione ormai è compromessa, ed ha messo in ginocchio aziende e lavoratori

30 Giugno 2021 - 08:30

La filiera del gioco legale è tra quei settori più in sofferenza per la pandemia da Covid-19, con tutte le restrizioni che hanno fatto seguito. Intanto un dato storico tra 2020 e 2021: più di 300 giorni di chiusura, un fatto mai avvenuto prima d’ora. La situazione ormai è compromessa, ed ha messo in ginocchio aziende e lavoratori. Chiusure ormai perduranti hanno prodotto diversi effetti: precariato dei posti di lavoro e diffusione massiccia del gioco illegale, un pericolo per tutta la filiera. Stando al “Rapporto sulla competitività dei settori produttivi”, analizzato al dettaglio da Gaming Report, il 53% delle attività legate a scommesse e lotterie è segnalata come “rischio operativo”.

Un rischio già paventato dai numeri resi pubblici dalla Direzione Investigativa Antimafia: nel 2019 il gioco illegale muoveva un giro d’affari da ben 20 miliardi di euro.
I dati analizzati da Gaming Report hanno altresì evidenziato un aumento del mercato illegale, che potrebbe aver coinvolto fino a 4 milioni di giocatori, finanche inconsapevoli della scelta effettuata. Altra stima vede il gioco illegale impiegare circa 100mila persone, molte di più dei dipendenti dei concessionari. Un’articolata macchina che può mettere i bastoni tra le ruote a tutti. Numeri sicuramente drogati dalla Cassa Integrazione e dal blocco dei licenziamenti.

Intanto la Luiss Business School ha effettuato, in sinergia con Ipsos, una analisi delle evoluzioni nel mondo del gioco legale. A spiegare gli obiettivi è stato Raffaele Oriani, docente di finanzia aziendale alla Luiss e membro dell’Osservatorio sul mercato regolato. Il primo obiettivo, ha detto, è quello di fornire una fotografia del gioco regolamentato. Il secondo invece è analizzare le relazioni fra gioco legale e illegale. Il rischio occupazionale c’è, e per tutta la rete distributiva, le ricevitorie, i punti vendita non esclusivi, per citare solo alcuni esempi. L’altra parte della ricerca Luiss è stata dedicata agli investimenti in ricerca e innovazione delle aziende del gioco.

Stando a quanto emerso dalle stime, le imprese con oltre 10 addetti ad aver investito nelle tecnologie digitali sono pari al 63%, rispetto al 61% della media nazionale italiana. Dati che spiegano come molti prodotti di gioco siano ricchi di innovazioni tecnologiche, in perenne aumento. Ciò rende evidente anche l’industrializzazione massiccia del settore gioco, che ha migliorato i suoi canali e prodotti ed ha allargato la sua schiera di giocatori. Va tutelato anzitutto questo, quando si parla di gioco legale. Senza mai dimenticare i giocatori, fine ultimo del mondo dell’intrattenimento e divertimento.

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