Le concessioni per la spiaggia di Cefalù, la Regione: “Rispettata la legge”

Redazione

Cronaca - La replica di Toto Cordaro

Le concessioni per la spiaggia di Cefalù, la Regione: “Rispettata la legge”
L'intervento dell'asseore dopo le accuse del sindaco Lapunzina

09 Luglio 2021 - 16:01

Non è tardata ad arrivare la replica dalla Regione siciliana dopo le pesanti accuse del sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina sulla questione delle concessioni brevi per il lungomare Giardina. A parlare è l’assessore regionale al Territorio e ambiente, Toto Cordaro (nella foto): “Forse il Sindaco di Cefalù dovrebbe riflettere di più su ciò che ancora deve fare la sua amministrazione piuttosto che su quello che non deve fare la Regione, titolare del Demanio marittimo e delle relative competenze amministrative. Il governo Musumeci opera sulla base di un principio elementare: l’applicazione delle leggi in vigore”.

L’asessore cita dunque la legge regionale numero 1/2019, in particolare l’articolo 24 che permette di rilasciare autorizzazioni per l’occupazione di modeste porzioni di aree demaniali marittime (massimo mille metri quadri) per lo svolgimento delle attività consentite dalla Legge regionale 15/2005 e per un periodo di tempo limitato massimo di 90 giorni. La legge ha di fatto demandato all’Assessore del Territorio e dell’Ambiente la regolamentazione di queste autorizzazioni. “La natura temporanea, la non rinnovabilità nel corso dell’anno ed i limiti di superficie previsti, determinano una netta distinzione – sotto il profilo giuridico e pratico – tra le autorizzazioni in questione e le concessioni demaniali marittime ordinarie, sicché tali autorizzazioni non sono suscettibili di arrecare significative riduzioni delle aree destinate alla libera fruizione del mare, né di limitare le prerogative pianificatorie dell’Amministrazione comunale – prosegue l’asessore – Occorre evidenziare come siano stati necessari ben 16 anni affinché l’amministrazione comunale, forse nell’intento di sottrarsi al commissariamento, “partorisse” una proposta di piano di utilizzo del Demanio Marittimo del tutto incompleta e non coerente con le linee guida appositamente emanate dall’Assessorato, che l’Ufficio competente ha dovuto restituire al mittente per le necessarie integrazioni”.

Poi Cordaro aggiunge, rivolgendosi al sindaco: “Il trasferimento delle competenze ai comuni è previsto dalla normativa vigente soltanto in presenza di un Pudm, Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo, definitivamente approvato traguardo dal quale il Comune di Cefalù sembra essere ancora lontano, a giudicare dalle attività fino ad oggi svolte e dagli atti prodotti. Quanto alla sottrazione di spazi per la pubblica fruizione, le aree attrezzate in argomento, unitamente alle concessioni demaniali esistenti, contribuiscono ad una “ordinata” gestione delle spiagge ed alla vigilanza sul rispetto della misure di sicurezza che l’amministrazione comunale, ad oggi, non é in grado di assicurare, come comunicato dal Sindaco appena pochi giorni fa con una lettera indirizzata alla Guardia Costiera ed all’Assessorato”

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