Mentre ancora la terra fuma ed altri focolai minacciano le Madonie, gli allevatori sono a lavoro per salvare quel poco che è stato risparmiato dalle fiamme e per fare la conta dei danni. I Comuni di Gangi e di San Mauro hanno già disposto la modulistica, scaricabile dai siti internet dei due comuni, per la stima dei danni subiti sia dalle aziende che dai privati. Ma il tessuto zootecnico che da sempre costituisce l’asse portante dell’economia di queste zone è in ginocchio. Manca l’acqua ed il foraggio per gli animali, mancano i pascoli, anche se la macchina della solidarietà si è messa subito in moto, con tantissimi iniziative, da quella di Coldiretti a quella dell’Assemblea Regionale Siciliana che hanno mandato agli allevatori grandi quantità di foraggio. Lo stesso hanno fatto, ad esempio, la cooperativa Sant’Isidoro e grandi aziende come ad esempio la Fattorie Giaconia. Tante le raccolte fondi già avviate: quella promossa dal Centro Commerciale Naturale di Gangi, dalla parrocchia di San Giorgio di San Mauro Castelverde e quella promossa dall’Ente Parco delle Madonie. Allevatori e agricoltori delle Madonie stano facendo rete, chi no ha subito danni mette a disposizione spazi e risorse a chi non ha più nulla, ma la solidarietà da sola non basta. Occorre fare in fretta per evitare, dopo la catastrofe naturale, anche la catastrofe economica.