Avrebbe abusato di due dipendenti della cooperativa che gestiva il servizio mensa dell’ospedale Giglio di Cefalù. Con questa accusa il tribunale di Termini Imerese ha condannato a 4 anni di reclusione un 50enne di Cefalù. La Procura aveva chiesto 6 anni e 3 mesi. L’imputato dovrà risarcire le presunte vittime originarie delle Madonie, parte civile nel processo.

La vicenda – come scrive Palermo Today – risale al periodo tra il 2015 ed il 2016, quando l’uomo e le due donne erano dipendenti della cooperativa che gestiva la mensa dell’ospedale Giglio. Durante i turni, come denunciato successivamente dalle presunte vittime, l’imputato le avrebbe ripetutamente toccate nelle parti intime, costringendo una delle vittime anche a rapporti orali. Fino al giorno in cui una delle vittime si sarebbe ribellata agli abusi e ne sarebbe nata una lite. Attirati dalle urla, gli altri lavoratori avrebbero così scoperto i presunti abusi sessuali. In quella circostanza, l’imputato avrebbe anche minacciato di morte la collega, dicendole: “Ti ammazzo, stacco la testa a te e a tuo marito”.

La donna su consiglio di un sindacalista ha poi denunciato l’uomo ai carabinieri di Cefalù. Poco tempo dopo anche l’altra collega scelse di seguire la stessa strada. L’imputato ha sempre respinto le accuse, sostenendo che le accuse sarebbero state inventate per alcuni screzi nati in ambito lavorativo. “Presenteremo appello – dice l’avvocato dell’uomo-. Questa vicenda non è chiusa”.