L’omicidio di Alario, assolto Guzzardo in appello. Assassino ancora libero

Redazione

Cronaca - Mistero irrisolto

L’omicidio di Alario, assolto Guzzardo in appello. Assassino ancora libero
Guzzardo assolto anche in appello. Omicida ancora a piede libero

08 Settembre 2022 - 16:57

Ci sarà ancora da lavorare per gli investigatori del caso di Santo Alario, sparito nel febbraio del 2018 e mai più ritrovato.  la Corte d’Appello ha assolto, infatti, Giovanni Guzzardo dall’accusa di omicidio, unico imputato fino ad adesso e ha dato ragione alla tesi difensiva degli avvocati Vincenzo Lo Re, Nino e Marco Zanghì. Che appartengano ad Alario i resti trovati a giugno del 2019 nelle campagne di Caccamo,  non ci sono dubbi, almeno stando a quanto riferiscono i Ris che hanno analizzato i reperti.

Guzzardo era scomparso lo stesso giorno di Alario. Titolare di un bar a Capaci, ma originario di Caccamo, era stato trovato in un casolare tre mesi dopo il giorno in cui si erano perse le tracce assieme ad Alario. L’imputato era stato ritrovato con un fucile. All’inizio della vicenda era rimasto in silenzio senza giustificare il motivo della sua assenza. Poi spiegò di aver taciuto per la paura. Giovanni Guzzardo è rimasto in galera per un anno. Ha confermato di aver accompagnato Alario con la sua Panda per arrivare a Ventimiglia di Sicilia. Poi, però, fuggì a piedi perché impaurito dai volti poco raccomandabili delle persone che Alario avrebbe dovuto incontrare. Tesi confermata dal fatto che da quel momento le celle telefoniche agganciate dall’imputato e dalla vittima si trovavano entrambe in territorio di Caccamo, ma non erano le stesse.

Rimane l’interrogativo legato all’identità delle persone che la vittima avrebbe dovuto incontrare e sul perché spaventarono Guzzardo. Si era fatta l’ipotesi che si trattasse di affari di droga, ma è rimasto uno dei tanti punti oscuri del fatto di cronaca. Nel luglio 2018, durante lo sgombero di un campo rom a Roma, le telecamere di diverse testate giornalistiche avevano filmato un uomo somigliante alla vittima. I parenti di Alario dissero che non si trattava di Alario, ma una perizia disposta dalla difesa di Guzzardo ha fatto emergere una percentuale di compatibilità del 74%. Di certo c’è che Alario è stato ucciso, ma il colpevole non è Guzzardo: l’assassino rimane ancora a piede libero. (Fonte Blog Sicilia)

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