Mafia delle Madonie, pugno duro in Corte d’Appello: 60 anni al clan Farinella

Michele Ferraro

Cronaca - Operazione Alastra

Mafia delle Madonie, pugno duro in Corte d’Appello: 60 anni al clan Farinella
Condanna a 6 anni per Mico Farinella. 12 anni e 10 mesi per il figlio Giuseppe, 15 anni e 10 mesi per "il macellaio" Giuseppe Scialabba

24 Gennaio 2023 - 09:12

Arrivano le sentenze della terza sezione penale della Corte d’Appello che, a seguito dell’operazione Alastra, ha inflitto un nuovo duro colpo al mandamento mafioso di San Mauro Castelverde. Sei anni al boss Domenico “Mico” Farinella, che dopo la morte del padre Giuseppe, avvenuta il 5 settembre 2017 nel carcere di Parma  (dove scontava il 41bis), aveva preso lo scettro del mandamento mafioso madonita. Il doppio della pena al figlio di Mico, Giuseppe Farinella (stesso nome del nonno) dovrà scontare una pena detentiva di 12 anni. 10 anni invece per Antonio Alberti e Francesco Rizzuto. 4 anni per Gioacchino Spinnato. Ma la condanna più pesante, 15 anni e 10 mesi, è stata inflitta al macellaio di Pollina Giuseppe Scialabba. ritenuto il braccio destro di Mico Farinella. Sarebbe stato direttamente lui, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, a prendere a pugni , dentro il suo locale, un ristoratore che “non si era messo a posto” con il pizzo.”
Gli arresti dell’operazione Alastra, hanno riconsegnato alla giustizia i mafiosi che, sotto la guida dei Farinella (padre e figlio) stavano tentando di
ravvivare la rete di estorsioni. Mico impartiva ordini dalla lontana Voghera, mentre il figlio Giuseppe e il braccio destro Giuseppe Scialabba si occupavano di farli rispettare, riorganizzando la macchina dei taglieggiamenti, in particolare in danno dei commercianti delle basse Madonie e della zona litoranea che, seguendo i confini del mandamento, si addentra anche nella provincia di Messina.
Le condanne sono arrivate grazie alle denunce di alcuni commercianti. Un fatto inedito che ha rotto il velo di omertà che da sempre copre con una coltre fittissima gli altrettanto silenziosi affari della cosca mafiosa madonita.
In definitiva la corte d’Appello, presieduta da Antonio Napoli, ha confermato quasi per intero le sentenze di primo grado, inflitte nel febbraio dell’anno scorso dal GUP Ermelinda Marfia, al termine del rito abbreviato. A partire proprio dai 6 anni a carico di Mico Farinella che, 4 anni fa venne scarcerato ma, dopo la sentenza di primo grado del febbraio 2022 aveva rinunciato all’appello. L’unico a lasciare il carcere è Mario Venturella che, pur vedendosi confermato il reato di danneggiamento è stato assolto dal reato di associazione mafiosa e tentata estorsione, vedendosi ridurre la pena da 8 anni e 10 mesi a soli due anni.
Con la sentenza della terza sezione della Corte d’Appello sono stati confermati anche i risarcimenti alle amministrazioni comunali ed alle associazioni costituite parti civili, fra cui: i Comuni di Castelbuono, Pollina e Castel di Lucio e le asociazioni Solidaria, Sos Impresa, il Centro Pio La Torre, Addiopizzo, la Federazione Antiracket, l’associazione
Antono Caponnetto, Confommercio, Confesercenti e Sicindustria.

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