Isnello, il “no” del Consiglio alle dirette streaming fa infuriare la minoranza

Redazione

Cronaca - La polemica

Isnello, il “no” del Consiglio alle dirette streaming fa infuriare la minoranza
Ad attaccare la decisione i consiglieri Gianpiero Caldarella, Filippo Alfonso e Irene Culotta

20 Febbraio 2023 - 13:13

Polemiche a Isnello per la bocciatura da parte del Consiglio comunale della proposta di delibera per effettuare le dirette in streaming delle sedute. Ad attaccare la scelta del Consiglio, il gruppo di minoranza “Fare Comunità”, con i consiglieri Gianpiero Caldarella, Filippo Alfonso e Irene Culotta.

“Bocciando la proposta di delibera sulla diretta streaming – denunciano i consiglieri – il Consiglio comunale ha scritto una delle pagine più nere della storia amministrativa di Isnello. Così facendo non solo il piccolo paese madonita continua ad essere parte di quella minoranza di comuni in Italia che non permettono ai cittadini che per varie ragioni non possono partecipare ai Consigli, di avere comunque la possibilità di tenersi informati in maniera più puntuale, ma diventa un caso ‘di scuola’ perché rappresenta uno dei pochissimi casi in Italia dove il Consiglio comunale, decide consapevolmente di non permettere questa possibilità”.

Eppure, spiegano i consiglieri, a Isnello i comizi della recente campagna elettorale (giugno 2022) sono stati tutti veicolati in streaming così come pure gli appuntamenti più importanti organizzati o patrocinati dal Comune. “Il paradosso è che Isnello è stato il primo Comune in Sicilia e il terzo in Italia a fare le giunte in videoconferenza, modificando lo statuto comunale nel dicembre 2019, ancor prima dell’emergenza Covid – aggiungono dal gruppo Caldarella, Alfonso e Culotta, ricordando come intervistato da Repubblica: “il sindaco Marcello Catanzaro gongolava affermando che: ‘Come Isnello solo pochi altri Comuni nel resto d’Italia (…), se un assessore per qualche motivo, che sia di lavoro, di trasferta o altro, non può essere fisicamente presente in seduta di giunta, potrà parteciparvi e votare a distanza'”.

“Evidentemente – continuano i consiglieri – non si è contrari per principio all’uso delle nuove tecnologie se possono essere in qualche modo utili a chi amministra, ma se questo dovessero servire ad aumentare le conoscenze ed il livello di partecipazione della cittadinanza, allora è meglio ritornare alle vecchie lampade a petrolio. Eppure questo antichissimo paese, che forse più di ogni altro nell’intero comprensorio madonita ha risentito del fenomeno dello spopolamento e dell’emigrazione nell’ultimo quarto di secolo (dai 1.923 abitanti del 2001 ai 1.334 del 2021), potrebbe tenere un filo diretto con i suoi “figli” lontani”.

“La maggioranza consiliare, se in un primo momento, per bocca del suo presidente, Giuseppe Cultrara, affermava che ‘in linea di principio non si è contrari, bisogna approfondire i punti delicati quali la privacy, i canali da utilizzare ecc… al fine di decidere’, tre mesi dopo, quando si trattava di votare il regolamento per la diretta streaming, non ha più potuto accampare scuse”, attaccano i tre di Fare Comunità.

“E infatti, nella dichiarazione della capogruppo di maggioranza, Maria Enza Capitummino, si possono leggere le surreali motivazioni che hanno portato il Consiglio a votare contro la diretta streaming “perché il coinvolgimento si realizza soltanto programmando e sacrificando del tempo per assistere concretamente ad un appuntamento importante come lo è il Consiglio Comunale”, perché “la partecipazione deve essere attiva e fisica”, perché “tutto diventerebbe televisione, tutto diventerebbe film”, perché viviamo “in un momento storico in cui il pensiero e le opinioni personali si riducono troppo spesso alla apposizione di un semplice like o di commenti polemici, vuoti di contenuti, poveri di conoscenza e pieni, troppo pieni di pregiudizi e luoghi comuni”.

“In pratica – concludono Gianpiero Caldarella, Filippo Alfonso e Irene Culotta – il diritto dei cittadini ad essere meglio informati e la conoscenza dei fatti ad Isnello diventerebbero l’origine dei ‘pregiudizi’ e dei ‘luoghi comuni’. Uno strano modo di intendere la democrazia, dove l’ignoto non solo affascina ma diventa la regola. Se fosse un film, come afferma la maggioranza potrebbe essere Star Wars e si esalterebbe ‘il lato oscuro della politica’ oppure potrebbe essere un film storico dove Montesquieu verrebbe ridotto a fare la controfigura del Marchese del Grillo”.

Altre notizie su madoniepress

Autorizzazione del Tribunale di Termini Imerese N. 239/2013

Direttore Responsabile Giorgio Vaiana

Condirettore Responsabile Michele Ferraro

redazione@madoniepress.it