Gangi, il liceo “Salerno” ricorda Giulio: morto a 19 anni per colpa del crack

Fabio Di Gangi

Cronaca - Ospite della giornata il papà Francesco

Gangi, il liceo “Salerno” ricorda Giulio: morto a 19 anni per colpa del crack
Aveva frequentato per qualche anno il liceo gangitano, quando era ospite della comunità "San Pio"

18 Marzo 2023 - 16:01

Lacrime e commozione all’istituto “Giuseppe Salerno” di Gangi, nella giornata dedicata al ricordo di Giulio Zavatteri, scomparso tragicamente il 15 settembre scorso. È stata un’overdose di crack a rubarlo a papà Francesco, lasciando un vuoto incolmabile nei cuori di chi l’ha amato.

Giulio aveva frequentato per qualche anno il liceo gangitano, ospite della comunità “San Pio” di Geraci Siculo. Aveva proiettato negli occhi dei suoi compagni di classe quel meraviglioso sorriso, strappatogli dalla sua più grande e disgraziata ossessione. Si svegliava presto Giulio, immerso nel verde della campagna geracese, si prendeva cura dei suoi amati compagni animaletti nella fattoria. È proprio qui, nella comunità di “San Pio”, che Giulio aveva provato a sconfiggere la “bestia” che lo attanagliava, donando dei piccoli gesti quotidiani che lo avevano ormai reso un uomo di assoluto valore, pronto a ritornare tra le braccia della sua famiglia. Purtroppo, il 15 settembre 2022, a Palermo, a soli 19 anni, quella “bestia” ha deciso di urlare più forte e di spezzare definitivamente i sogni di Giulio. In memoria del figlio diciannovenne, Francesco Zavatteri ha voluto piantumare un alberello di ulivo proprio nel liceo che Giulio ha frequentato per tre anni.

“Siamo stati accolti con spirito di fratellanza e amicizia – ha detto il papà -. Speriamo di tornare il prima possibile per ritrovare ragazzi e incontrare questi meravigliosi insegnanti”. E il papà di Giulio lancia un appello: “Fatevi aiutare, parlate con chi vi vuole bene. Le droghe non risolvono i problemi, ma aggravano le situazioni”.

“Abbiamo voluto ricordare Giulio in questo modo – spiega Ignazio Sauro, dirigente scolastico dell’istituto gangitano -. Giulio era un ragazzo sensibilissimo, dotato di grande intelligenza, ma con una fragilità interiore. Nessun tipo di solitudine o sofferenza, per quanto possa essere grande, può rifugiarsi nelle droghe. C’è sempre una possibilità di trovare qualcuno che possa ascoltare le nostre pene e pronto a darci una mano”. Anche gli ex compagni ricordano con grande affetto il loro Giulio: “Non dobbiamo far finta che non sia successo nulla, questa morte ha un motivo e non è casuale. Giulio era un’artista, un ragazzo geniale”.

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