Si terrà oggi 8 agosto alle ore 18 in piazza Loreto a Petralia Soprana la presentazione del nuovo libro di Mario Sabatino dal titolo “U postali ô Patrinuostru – Come eravamo nel ‘900 a Petralia Soprana“. “U postali ô Patrinuostru”, cioè la mitica corriera che partiva all’alba, portando via generazioni di giovani per motivi di studio e lavoro, fornisce la chiave di lettura di questo libro: una profonda nostalgia. In un percorso che si snoda quartiere per quartiere, vengono alternati due registri, quello storico, che rammenta i lontani fasti della cittadina fortificata normanna e dell’età barocca, così come i cittadini divenuti illustri; e poi quello emozionale, attraverso numerosi racconti di vita vissuta.
“Non ho mai smesso di pensare a due situazioni catastrofiche – spiega Mario Sabatino – il terribile incendio del carnevale del ‘58 a Pellizzara in cui persero la vita sei persone e i combattimenti tra tedeschi e americani a Petralia Soprana durante la seconda guerra mondiale. Immagini che lasciano il segno”.
Riemerge il microcosmo della quotidianità paesana, dai primi del Novecento sino agli anni ’70 circa, epoca caratterizzata dallo sviluppo della borghesia, con il dissolversi del potere delle famiglie nobiliari. È la minuta rievocazione di un intero “piccolo mondo antico”, con le attività, i commerci, le incombenze stagionali, i passatempi e le festività, oltre ad usanze, saperi e credenze. Nelle grandi e piccole tragedie della gente di allora, così come nelle loro simpatiche debolezze, descritte sulla base dei ricordi diretti dell’autore, rivivono gli anni del ventennio e della seconda guerra mondiale, le conquiste delle classi contadine, con i relativi mutamenti politici, sociali ed economici, sino all’ inesorabile spopolamento di oggi. Il tutto illustrato da numerose fotografie d’epoca, buona parte delle quali inedita.
Mario Sabatino è un osservatore preciso e talvolta impietoso, ma sempre animato da una raffinata ironia. La scarna brevità delle sue istantanee sopranesi risulta estremamente incisiva: al tempo stesso una fredda dissezione e un grido d’amore. Nato a Petralia Soprana nel 1933, dottore in farmacia, ha già avuto occasione di trattare di storia locale in alcune pubblicazioni degli anni ’90 per conto dell’amministrazione comunale del centro madonita, di cui è stato a lungo vicesindaco. Questo ruolo di “memoria storica” gli viene riconosciuto dai suoi stessi compaesani, che ne apprezzano da anni gli interventi sui social, e che hanno sollecitato essi stessi la realizzazione del volume.
“Mario Sabatino è da tutti riconosciuto come la ‘memoria storica’ di Petralia Soprana – sottolinea Annie Cécile Pinello, curatore del libro – da tempo avevo letto le sue pubblicazioni di storia locale, e seguivo i suoi eruditi interventi sui social. Ciò che mi aveva colpito soprattutto erano state alcune sue pagine di vita vissuta, che avevano avuto un impatto struggente per me, che pure non sono madonita. Nonostante la scarna brevità, o forse proprio per quella, i suoi ‘racconti’ risultavano estremamente incisivi: al tempo stesso una fredda dissezione e un grido d’amore. Un Guareschi, ma disincantato. Nel corso di un incontro mi manifestò l’idea di rappresentare uno spaccato della vita della Petralia Soprana da lui conosciuta, sino agli anni ’70 circa, e ciò dal punto di vista della classe sociale della grande borghesia. Proprio in quell’epoca, con il dissolversi del potere delle famiglie nobiliari, questa aveva avuto il suo più fiorente sviluppo, per poi a sua volta decadere, con l’esodo dei giovani, giunto ai suoi massimi livelli ai giorni nostri”.
“Facendomi interprete della richiesta dei suoi lettori sui social, ansiosi di salvare un patrimonio di comuni ricordi, ho offerto la mia collaborazione – continua Annie Cécile Pinello, ed è stato così deciso di raccogliere questo compendio di ‘istantanee’ sopranesi, magnifica espressione di uno stile scabro, disilluso e nostalgico. Le narrazioni sono state organizzate in capitoli dedicati ai vari quartieri di Petralia Soprana cui si riferivano, con una premessa di carattere storico per ciascuno. Il titolo ‘U postali ô Patrinuostru’ – conclude Pinello – riferito alla mitica corriera che all’alba partiva da Petralia Soprana, portando via tanti giovani, è quello del racconto in apertura di questo libro, evocativo di una ferita sempre aperta, quella dello strappo dalla propria terra”. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Edizioni Arianna.