In migliaia per l’ospedale di Petralia: “Individuare una mission specifica”

Redazione

Cronaca

In migliaia per l’ospedale di Petralia: “Individuare una mission specifica”
Pietro Polito: "Vogliamo che l’ospedale venga rilanciato tramite l’individuazione di una o più missioni specifiche"

11 Novembre 2023 - 15:35

Questa volta le Madonie si sono svegliate. Un fiume di persone si sono ritrovate oggi a Petralia Sottana per marciare insieme, in difesa dell’Ospedale Madonna dell’Alto, l’unica struttura ospedaliera a presidio del diritto alla salute degli abitanti delle alte Madonie che da anni subisce progressivi ridimensionamenti. Non sono mancate nel passato altre manifestazioni di protesta, ma la partecipazione al corteo di oggi non ha precedenti, segno tangibile di un livello altissimo di preoccupazione che, dalle istituzioni locali, alle associazioni, ai sindacati fino ai singoli cittadini, attraversa l’intera comunità madonita.

“Sono stato chiamato dal popolo a partecipare a questa manifestazione – afferma il Vescovo Giuseppe Marciante – e quando il popolo chiama il Vescovo deve essere presente. Questa gente chiede un diritto sacrosanto, che non può essere negato, il diritto alla salute! Anche Gesù è stato un guaritore, e proprio le sue guarigioni rappresentano gli esempi più autentici e concreti della sua evangelizzazione. Una evangelizzazione che anche oggi va fatta anche con gesti concreti, perché quello che si dice dal pulpito va poi messo in pratica. Ecco perché oggi sono qui!”

“Una valanga di solidarietà per i tanti genitori madoniti che in questi anni hanno vissuto momenti di difficoltà nel garantire il diritto alle cure ai propri bambini” afferma Sandro Sauro, animatore del “Movimento Civico Pediatria a Petralia”. “Il nostro gruppo da 1 anno si spende per il territorio – continua Sauro – e oggi diciamo grazie a tutti gli organizzatori della manifestazione e al popolo madonita che, nonostante la grande preoccupazione, ancora una volta sta dimostrando il proprio stile, manifestando con grande correttezza al fianco delle istituzioni. Oggi per noi è un punto di partenza. Se la parola democrazia ha ancora un senso, dopo una giornata come questa, ci attendiamo una convocazione immediata da parte del Presidente della Regione e dai vertici dell’Asp di Palermo per risolvere i problemi immediati e per programmare il futuro di questo ospedale”.

Alle parole di Sandro Sauro si associa il sindaco di Petralia Sottana Pietro Polito: “Ringrazio tutti, i sindaci, i comitati, le scuole, le parti sociali, il Vescovo. Questo è un momento importante per reclamare il diritto alla salute di tutti i madoniti. Questo ospedale può essere rivalutato già nell’immediato, attraverso interventi ordinari che abbiamo già segnalato alle istituzioni. Parlo dei concorsi per medici comunitari ed extracomunitari, delle assunzioni di specializzandi, ma anche dell’espletamento delle graduatorie già presenti e che vanno riattivate, come quelle di Radiologia e di Chirurgia. Ma vogliamo anche che l’ospedale venga rilanciato tramite l’individuazione di una o più missioni specifiche. Parliamo di un ospedale che dal punto di vista strutturale non ha  nulla da invidiare a altri grandi ospedali regionali, quindi è assolutamente possibile individuare delle missioni specifiche, con accordi interaziendali, abbiamo pensato ad esempio di proporre una Brest Unit per le patologie tiroidee o un grande centro di riabilitazione di rilevanza regionale da realizzare in collaborazione con la SIMOT, la Società Italiana di Montagna Terapia che in altre parti d’Italia già da tempo cura, con ottime evidenze scientifiche, patologie quali l’autismo, alcuni tipi di cardiopatie a l’obesità”

“Oggi rivendichiamo in maniera forte il diritto alla salute delle Madonie – afferma il presidente dell’Unione delle Madonie Luigi Iuppa. – È importante sottolineare che sono presenti le istituzioni e i colleghi sindaci non solo del distretto sanitario 35, ma di tutto il comprensorio perché questo è un problema che colpisce tutte le aree interne. Il diritto alla salute non è stato sempre accompagnato da politiche adeguate per questo territorio, ma non ci sono e non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B. Per questo siamo qui, perché vogliamo e pretendiamo di avere gli stessi diritti di chi abita nelle grandi città”.

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