Prodotti non sicuri in vendita nei negozi: sequestri a Termini e Petralia Sottana

Redazione

Cronaca - I controlli della guardia di finanza

Prodotti non sicuri in vendita nei negozi: sequestri a Termini e Petralia Sottana
I titolari delle attività sono stati segnalati alla Camera di Commercio

15 Aprile 2024 - 09:45

Oltre 200 mila prodotti non sicuri sono stati sequestrati dai militari della guardia di finanza di Palermo in alcuni negozi della provincia. Nel mirino delle fiamme gialle anche due negozi di Termini Imerese e Petralia Sottana. I militari, nell’ambito dei controlli volti a verificare il rispetto della normativa nel settore del commercio a tutela della sicurezza del consumatore, hanno sottoposto a sequestro, nel corso di quattro distinte operazione, 238.660 accessori di vario genere.

In particolare, al momento dell’accesso presso gli esercizi commerciali a Termini Imerese, Bagheria, Lercara Friddi e Petralia Sottana, i militari appartenenti rispettivamente al Gruppo di Termini Imerese, alla Compagnia di Bagheria, alla Tenenza di Cefalù e alla Tenenza di Corleone hanno rinvenuto tale merce non riportante, in forme chiaramente visibili e leggibili, le indicazioni minime in lingua italiana previste dalla normativa sull’etichettatura e sulla sicurezza dei prodotti, riguardanti le informazioni circa il luogo d’origine, il produttore/importatore, le istruzioni, le precauzioni e la destinazione d’uso, nonché il marchio Ce che conferisce al prodotto il diritto alla commercializzazione, alla libera circolazione e all’utilizzazione nel territorio comunitario, attestandone la conformità agli standard di sicurezza imposti dall’Unione Europea.

Nel dettaglio, sono stati sottoposti a sequestro decorazioni pasquali (fiocchetti, nastri, addobbi per uova e dolci pasquali ecc.), prodotti per la persona (orecchini, brillantini, strass per unghie, elastici, fermacapelli, cerchietti ecc.) e materiale elettrico (torce led, torce flashlight ecc.). Oltre al sequestro della merce, i quattro esercenti sono stati verbalizzati per l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative previste dal Codice del Consumo, ammontanti complessivamente a oltre 100 mila euro. I titolari delle attività sono stati, quindi, segnalati alla Camera di Commercio per gli adempimenti di competenza.

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