Rinascita sulle Madonie, dopo quasi 50 anni torna a nidificare il Capovaccaio

Redazione

Cronaca - Nato da una coppia che si è stabilita nell’area nel 2024

Rinascita sulle Madonie, dopo quasi 50 anni torna a nidificare il Capovaccaio
Determinante si è rivelata la presenza del carnaio di Isnello, in località “Terra dei Poveri”

21 Luglio 2025 - 09:56

Un evento straordinario scuote positivamente il panorama della biodiversità siciliana: dopo quasi cinquant’anni, il Capovaccaio (Neophron percnopterus), il più piccolo tra gli avvoltoi europei e noto anche come “Avvoltoio degli Egizi”, è tornato a nidificare nel territorio delle Madonie. La Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo ha annunciato la nascita di un pulcino nel giugno 2025, frutto di una coppia che si era già stabilita nell’area nel 2024. L’involo del giovane è atteso per il mese di agosto, e rappresenta un evento di portata storica: in Italia si contano oggi appena 4-5 coppie di Capovaccaio, localizzate quasi esclusivamente in Sicilia.

Un successo corale per la conservazione

Questo traguardo è il risultato di un lungo e appassionato lavoro di monitoraggio condotto dagli esperti della Fondazione, in collaborazione con Antonio Onorato, presidente dell’associazione Verdi Aquile Madonite, e con il giovane fotografo naturalista Matteo Orlando, autore di un recente libro sulla flora e fauna delle Madonie.

Determinante si è rivelata la presenza del carnaio di Isnello, in località “Terra dei Poveri”, realizzato nell’ambito del progetto di reintroduzione del Grifone (Gyps fulvus). Gestito congiuntamente dalla Fondazione e dall’associazione Verdi Aquile Madonite, il carnaio è alimentato grazie alle carcasse di daini e cinghiali provenienti dai piani di abbattimento selettivi del Parco delle Madonie. Un’infrastruttura nata per una specie, ma che ha finito per favorire anche il ritorno del Capovaccaio, attirando nel 2024 alcuni esemplari e consentendo così la formazione di una nuova coppia nidificante.

Perché questo evento è fondamentale

La nidificazione del Capovaccaio nelle Madonie rappresenta molto più di un ritorno simbolico. È il segno concreto che la conservazione attiva funziona, quando supportata da passione, competenza e collaborazione tra enti e cittadini. La Fondazione sottolinea quattro motivi per cui questo risultato è cruciale: i carnai rappresentano un supporto essenziale per gli avvoltoi, offrendo cibo sicuro e riducendo i rischi di incidenti su strada dovuti alla ricerca di carcasse; la conservazione delle specie rare può dare risultati anche in tempi relativamente brevi, se sostenuta con determinazione; la passione per la natura è ancora oggi una forza motrice di grandi successi. Il ritorno del Capovaccaio avrà ricadute importanti nel prossimo piano di gestione del Parco delle Madonie. Un pulcino appena nato, ma un grande passo per la biodiversità siciliana.

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