Si accende nuovamente la protesta dei consiglieri di Castellana sul ritardo accumulato dall’assessorato regionale ambiente e territorio, chiamato ad esprime parere sulla valutazione ambientale strategica (VAS); atto propedeutico all’approvazione della revisione del piano regolatore generale del comune.
Dopo aver ripetutamente prodotto tutta la documentazione necessaria per il procedimento, il Consiglio è stato costretto ad incaricare l’Amministrazione Comunale a promuovere tutte le azioni necessarie nelle sedi e nei modi di legge per ottenere l’esito della valutazione.
“Dopo due anni di attesa ci chiediamo se esistono interessi particolari o motivazioni estranee che impediscono il rilascio del parere di rito” – ha dichiarato il presidente del consiglio dr. Santo Sabella, autore di un documento di protesta che riassume lo stallo burocratico e che per volontà dell’assise consiliare è stato trasmesso agli enti interessati nonché alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del programma “Sblocca Italia”.
L’imbarazzante vicenda ha inizio nel 2013, quando, dopo l’invio degli atti di chiusura della VAS, si apprende che a causa del riordino degli uffici regionali l’assessorato rimandava l’esame della pratica. A dicembre dello stesso anno il comune di Castellana è costretto a trasmettere nuovamente gli atti poiché risultano smarriti. Una successiva istanza di documentazione arriva lo scorso maggio, responsabile questa volta un allagamento degli uffici.
“Tutto quello che ci è stato più volte richiesto è stato ampiamente prodotto – ha ribadito il presidente Sabella – anche se nel procedimento istruttorio amministrativo, gli atti integrativi e chiarimenti vanno richiesti una sola volta e non a singhiozzo e in special modo dopo una richiesta di informazioni a mezzo telefonico”.
In assenza di comunicazioni si annuncia la volontà di procedere legalmente per la tutela dei diritti della comunità castellanese. Per l’Assessore ai lavori pubblici Giuseppe Riotto i disagi burocratici – ricadono inevitabilmente sui cittadini perché la revisione del PRG, oltre ad essere un adempimento di legge è un atto necessario per uno sviluppo programmato del territorio e ad oggi risulta difficile se non impossibile la realizzazione di alcune opere strategiche”.