Coronavirus, Musumeci: “La Sicilia non è in emergenza”

Giorgio Vaiana

Regione - I provvedimenti

Coronavirus, Musumeci: “La Sicilia non è in emergenza”
Ieri il presidente della regione ha parlato ai giornalisti spiegando i provvedimenti che saranno adottati: scuole chiuse, uffici aperti

26 Febbraio 2020 - 12:50

Una lunga conferenza stampa ieri del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci che ha spiegato i provvedimenti adottati per contrastare l’emergenza coronavirus. Il primo, quello più importante, riguarda la sospensione delle lezioni per gli studenti di Palermo e provincia fino a lunedì 2 marzo. L’ordinanza del presidente Nello Musumeci, però, non riguarda docenti e personale Ata che devono comunque recarsi a scuola. L’obiettivo della sospensione è quello di sanificare e disinfettare i locali per garantire maggiore sicurezza ai ragazzi per l’emergenza coronavirus. Ieri, nel corso di una lunghissima conferenza stampa, Musumeci ha comunicato le decisioni della Regione per contrastare l’emergenza Coronavirus: dalle scuole chiuse all’intensificazione dei controlli ai passeggeri in arrivo a Palermo (in aeroporti, porti, stazioni e terminal dei bus). Gli uffici rimarranno aperti e le manifestazioni programmate come da calendario.

Alla conferenza, oltre al presidente, erano presenti l’assessore alla Salute Ruggero Razza, il presidente dell’Anci Leoluca Orlando e il capo della protezione civile Calogero Foti.  Il coronavirus è arrivato improvvisamente anche a Palermo. Prima un caso accertato. Poi la conferma che sono diventati tre. “Quella con il presidente del consiglio è stata una seduta lunghissima – spiega Musumeci – Noi, come regione, abbiamo evidenziato alcune esigenze – La prima è quella di potenziare i controlli dei passeggeri che arrivano in Sicilia sia con gli aerei che con le navi, i treni o con i pullman”. Proprio su questo punto Musumeci non ha avuto parole dolci nei confronti del Governo: “Avessi avuto io la possibilità di farlo, avrei schierato i carabinieri per i controlli – dice il governatore siciliano – Credo, invece, che qualche cosa nel sistema dei controlli non abbia funzionato, almeno in Sicilia. All’aeroporto di Palermo, ad esempio, i controlli sono stati fatti solo dopo e solo su alcuni voli”.

La seconda richiesta fatta al governo è quella di misure adeguate al sostegno dell’economia siciliana: “Su questo punto abbiamo ottenuto tutte le necessarie rassicurazioni da parte del ministro per l’economia Roberto Gualtieri – dice Musumeci – Il governo nazionale dovrà disporre tutte le misure necessarie al sostegno delle imprese che subiranno e stanno subendo pesanti batoste, penso soprattutto al settore del turismo che quest’anno si affacciava ad una nuova stagione con particolare ottimismo. Gualtieri ha detto che nei prossimi giorni ci farà conoscere tutte le misure che verranno adottate”.

Poi il capitolo scuole, uffici e manifestazioni pubbliche. Le scuole rimarranno chiuse fino a lunedì 2 marzo compreso, con la ripresa regolare delle lezioni martedì 3 marzo a Palermo e in tutta la provincia di Palermo. Il provvedimento riguarda tutte le scuole pubbliche e private di qualsiasi grado. La decisione è stata presa per sanificare e disinfettare tutti i locali. Gli uffici comunali rimarranno aperti, ma nel fine settimana subiranno lo stesso trattamento speciale di pulizie straordinarie. Le manistazioni e gli eventi, invece, rimarranno confermati. “L’orientamento del governo Conte ha detto Musumeci – è quello di escludere la chiusura degli spazi e luoghi pubblici in Sicilia. Questo perché al momento sulla mappa dell’emergenza nazionale coronavirus, la nostra isola non è considerata né zona rossa né zona gialla, visto che si sono verificati solo tre casi, tutti dello stesso gruppo organizzato che alloggiavano nello stesso albergo. Insomma il virus è stato trasportato qui. Per ora, dunque, per l’unità di crisi, la Sicilia non è in emergenza”.

Sulla gestione dell’emergenza, Musumceci dice: “Quando ci hanno comunicato del caso sospetto – racconta – abbiamo immediatamente disposto la chiusura dell’hotel Mercure per evitare che qualcuno potesse lasciare la struttura. Come prevede il protocollo nazionale, tutto il personale e i turisti presenti sono stati controllati secondo le procedure dell’autorità sanitaria. In queste ore, mi risulta che molti sindaci stiano disponendo delle ordinanze per varie ragioni, improntate alla prudenza. Ma credo che tutto questo crei confusione e caos e non è nemmeno tollerato dall’autorità nazionale. Nei prossimi giorni, insieme al presidente dell’Anci dirameremo una sorta di vademecum che fornisca tutte le informazioni necessarie ai cittadini affiché si evitino iniziative autonome in contraddizione e contrasto tra loro. La questione della sicurezza rimane confermata ai prefetti, mentre tutte le misure per contrastare il coronavirus sono in capo al presidente della Regione che si avvale delle disposizioni nazionali e agisce in sinergia con l’unità di crisi”.

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