Blufi, chiude il centro di accoglienza per richiedenti asilo

Redazione

Politica

Blufi, chiude il centro di accoglienza per richiedenti asilo
Protestano assessore e vice presidente del consiglio: “la decisione venga revocata”

18 Gennaio 2016 - 00:00

Da qualche giorno a Blufi si rincorrono voci circa l’imminente chiusura del centro di seconda accoglienza. A darne comunicazione il vice presidente del consiglio comunale Calogero Puleo. Il centro di Blufi, adiacente al Santuario della Madonna dell’Olio, al momento ospita 12 immigrati richiedenti asilo, giunti nel comune madonita nell’ambito del progetto “SPRAR – Alte Madonie”, un programma di accoglienza della durata di 3 anni (2014 – 2015 – 2016). La decisione sarebbe stata assunta dalla Cooperativa Badia Grande che gestisce, anche sotto il profilo economico, il progetto. Il centro di accoglienza di Blufi è l'unica struttura privata in carico al proteggo SPRAR, le altre strutture madonite aderenti al progetto sono pubbliche. Si ipotizza che possa essere questo il motivo che induce la Cooperativa Badia Grande a togliere dal bilancio le spese derivanti dall'utilizzo del centro di seconda accoglienza di Blufi.

“Fu proprio Blufi il primo paese a trovarsi davanti una realtà nuova – afferma Puleo – ricordo perfettamente che, dato il mancato sostegno da parte delle autorità preposte, il paese si ritrovò in un primo momento in uno stato di confusione e perplessità, presto superato da quella spiccata umanità della nostra gente che ha fatto di tutto affinché questi ospiti potessero integrarsi nel migliore dei modi nel nostro territorio.”

Oggi chi avrebbe dovuto ringraziare la nostra comunità per il clima di serenità e di cordialità che si è creato in questi due anni di convivenza “pacifica e rispettosa”, è venuto a decidere le sorti del centro senza sentire il dovere di confrontarsi con il municipio e con la comunità stessa.

Blufi non intende interrompere questa bellissima esperienza per motivi tra l'altro attualmente sconosciuti. Per questo cercheremo di capire di più e contrapporci ove possibile alla chiusura del centro. Mi auguro quindi che la decisione venga al più presto revocata e invito le Istituzioni a decifrare meglio le linee guida sui progetti SPRAR , affinché il percorso che il nostro paese ha intrapreso possa continuare per raggiungere il massimo livello di “integrazione” tra l'altro obbiettivo “principale” indicato nel progetto.

Sull'argomento interviene anche l'assessore ai servizi sociali Luisella La Placa “abbiamo saputo della chiusura solo dai ragazzi ospiti che ci hanno sollecitato perché il centro rimanga aperto. Presso il municipio non c'è nessuna comunicazione. Ho già parlato con i responsabili della Cooperativa Badia Grande e con il proprietario della struttura. Spero che il nostro intervento possa scongiurare la chiusura del centro.”

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