Cinghiali, fermata dal prefetto la battuta di caccia programmata a San Mauro

Redazione

Politica

Cinghiali, fermata dal prefetto la battuta di caccia programmata a San Mauro
Ieri un vertice fra sindaci, presidente del Parco e Assessorato all’Agricoltura

18 Gennaio 2016 - 00:00

Era tutto pronto a San Mauro Castelverde per dare il via alla battuta di caccia in zona pirato organizzata, con apposita delibera, dal municipio maurino, al fine di “sfoltire” un po’ la massiccia presenza di suidi nel territorio. L’area, trovandosi fuori dal territorio sottoposto ai vincoli dell’area protetta, consentiva l’ingresso delle armi da fuoco, tanto più che, in casi eccezionali, il sindaco può intervenire come autorità di pubblica sicurezza per garantire l’incolumità fisica dei propri concittadini. Era tutto pronto, si diceva, ma ieri puntuale è arrivato lo stop della prefettura. Bisogna ragionarci ancora, sostengono dagli uffici di Palermo, concordare i dettagli e poi, forse….

Già in passato altri municipi avevano emanato simili disposizioni dando luogo a delle efficaci battute di caccia, nella zona delle Petralie ed a Castelbuono, per esempio. Salvo poi vedersi recapitare, alla cortese attenzione dei sindaci, una bella denuncia, per aver osato difendere il territorio.

Intanto ieri mattina i sindaci madoniti ed il presidente del Parco delle Madonie hanno partecipato ad un incontro congiunto all’Assessorato regionale all’Agricoltura per affrontare l’emergenza cinghiali che sta devastando il territorio. La delegazione – composta dal deputato del Pd Magda Culotta, che è anche sindaco di Pollina, dai primi cittadini di San Mauro Castelverde, Mario Azzolini, Cefalù, Rosario Lapunzina, Gratteri, Giacomo Ilardo e dal presidente del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto – ha incontrato il capo di gabinetto dell’Assessorato Antonio Parrinello e un funzionario del servizio venatorio. La Regione – fanno sapere i sindaci – si è impegnata ad inserire nella prossima finanziaria un dispositivo che consenta delle variazioni nel controllo della fauna dell’intera regione e, in particolar modo, nelle aree dei Parchi, puntando ad un abbattimento selettivo.

Impegno che, a dire il vero, era già stato assunto lo scorso anno, tanto che la proposta di legge per i piani di cattura e di abbattimento selettivo dei suidi nell’area protetta, elaborata fino ai minimi dettagli dagli uffici dell’Ente Parco, era arrivata, completa di relazione tecnica, piano economico e copertura finanziaria, al vaglio delle commissioni parlamentari. Poi, quando si attendeva l’inserimento in finanziaria per dare il via libera alla risoluzione del problema, qualcosa si è impantanato e, dalla bozza della finanziaria, è stata stralciata la norma che avrebbe potuto, già lo scorso anno entrare in vigore. Circostanza che si verifica ormai da diversi anni, da quanto, per essere più precisi, l'Ente Parco era riuscito a far approvare dal Parlamento Regionale la legge 12 del 2008 in tema di cattura e abbattimento selettivo della fauna selvatica in sovranumero. Salvo poi arrivare puntuale il ricorso delle così dette associazioni ambietaliste che sono riuscite, complice qualche giudice amministrativo poco avveduto, a bloccare tutto. Ma questa è una storia che abbiamo già raccontato.  

“Auspichiamo – affermano questa volta i sindaci – che gli impegni presi questa mattina dal governo regionale siano mantenuti. Intanto, per una soluzione immediata, stiamo valutando la possibilità di firmare ordinanze congiunte che consentano, in deroga al calendario venatorio, di cacciare il cinghiale sempre al di fuori delle aree del Parco in date diverse da quelle consentite, ossia dal 1 novembre al 31 dicembre”.

L’Assessorato all’Agricoltura sta anche valutando la disponibilità di erogare un finanziamento al Parco delle Madonie per avviare finalmente il piano di cattura, mai attuato prima d'ora per mancanza di fondi, che consentirebbe la realizzazione sul territorio dei cosiddetti “chiusini”, delle gabbie realizzate appositamente per la cattura dei suidi. “La popolazione del Parco delle Madonie – dicono i Sindaci e il Presidente – chiede con forza un freno al fenomeno in continua crescita.  E noi non molleremo fino a quando le soluzioni che condividiamo non vedano la luce.  

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