Tutt’altro che sopita la guerra che, a colpi di carte da bollo, è in corso da tempo intorno al Distretto Turistico Cefalù – Madonie – Himera.
Dopo aver portato le carte in tribunale i ricorrenti Franco Scancarello, Antonio Mangia, Angela Macaluso, Mario Castiglia e Luciano Luciani, chiedono l’anticipazione dell’udienza poiché, a parer loro, nelle more del processo si ritiene “plausibile il compimento da parte dell’attuale C.d.A. del Consorzio, di ulteriori immotivate violazioni regolamentari e statutarie, soprattutto ai danni di tutti i consociati”.
Insomma, non ci stanno ad aspettare fino al 16 maggio del prossimo anno e chiedono al Tribunale di Termini Imerse di poter venire a capo dalla complicata vicenda nel più breve tempo possibile, puntando il dito anche sulla inattività del contestato C.d.A. in carica, che dopo le delibere necessarie al cofinanziamento dei fondi messi a disposizione dall’Assessorato Regionale al Turismo per i 6 progetti approvati all’interno del PO Fers 2007/2013, non avrebbe dato seguito a nessun altra attività.
In ballo c’è l’attesa pronuncia del giudice sulla legittimità della costituzione dell’attuale C.d.A del Distretto, presieduto dall’ex sindaco di Castelbuono Mario Cicero che difende a spada tratta il lavoro fatto in questi anni, facendo leva sul fatto che il Distretto di cui si tratta è l’unico in tutta la Sicilia ad aver ottenuto il finanziamento di tutti i 6 progetti presentati.
Per i ricorrenti però tutti gli atti, compresi quelli propedeutici alla concessione del finanziamento, sono viziati da nullità, derivante dalle illegittime procedure che hanno condotto alla costituzione del nuovo consiglio di amministrazione.