Forestali, oggi la Cisl presenta la sua proposta alla Regione

Redazione

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Forestali, oggi la Cisl presenta la sua proposta alla Regione
Ieri la riunione, oggi insieme a Cgil e Uil, presenterà la sua riforma in materia all´assessorato regionale all´Agricoltura

18 Gennaio 2016 - 00:00

Una svolta in tema di politiche per la forestazione, che consenta di ridurre del 30% almeno i 240 milioni della spesa regionale per i 25 mila forestali dell’Isola “facendo leva sui fondi comunitari così da avere certezze per i lavoratori e, assieme, garanzie di tutela del territorio sul fronte idrogeologico e su quello ambientale e della prevenzione”.

È l’obiettivo della proposta Cisl per il sistema regionale della forestazione, presentata ieri a Palermo. Una “proposta di riforma radicale e coraggiosa”, con le parole di Maurizio Bernava e Fabrizio Colonna, vertici regionali Cisl e Fai e di Augusto Cianfoni, leader nazionale della federazione cislina dell’agroalimentare, che hanno insistito sulla “necessità che le vecchie logiche assistenzialistiche e di ricatto clientelare, siano abbandonate”. E che si punti alla “ristrutturazione e riqualificazione della spesa mediante l'impiego produttivo dei lavoratori, la manutenzione del territorio, la prevenzione del rischio idrogeologico, la valorizzazione e tutela dei siti archeologici e delle spiagge”. Inoltre, attraverso la più attenta programmazione dei fondi comunitari la cui spesa certificata per il settennio 2007-2013, al 30 novembre, s’è fermata al 32,2% dei 16,7 miliardi disponibili. Poco, per la Cisl, per la quale servono: una legge di riordino del settore che assicuri produttività anche facendo chiarezza nel “marasma rappresentato dalle 17 tra leggi e leggine che disciplinano per ora il settore forestale siciliano”; una cabina unica di regia che governi interventi e strategie riguardanti Esa, consorzi di bonifica e forestazione, “coniugandoli possibilmente – dice Colonna – con agroalimentare, zootecnia e pesca”. La “razionalizzazione delle spese d’appalto” per manutenzione del verde pubblico, degli enti locali e di quelli collegati alla Regione. Ancora, che si riportino “sotto un’unica direzione” le competenze in materia di manutenzione e antincendio, attualmente distribuite tra gli assessorati regionali all’Agricoltura e al Territorio “con ovvie duplicazioni e con costi conseguenti”.

La Cisl oggi, assieme a Cgil e Uil, presenterà le proposte sindacali di riforma, al tavolo convocato presso l’assessorato regionale all’Agricoltura, al quale parteciperanno anche i vertici dell’assessorato regionale Ambiente. Lì, la Fai Cisl segnalerà tra l’altro che “è stato calcolato che ogni 100 milioni di spesa per il ripristino di opere distrutte da disastri e calamità cosiddetti naturali, ne sarebbero bastati meno di dieci in opere di prevenzione a cura di forestali impiegati in modo produttivo”. Inoltre, che “secondo l’Ordine dei geologi, circa il 70% del territorio siciliano è a rischio idrogeologico”.

Insomma, “denuncia, appello e proposta Cisl” raccolti in diretta, stamattina, dagli assessori regionali alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta e al Territorio, Mariella Lo Bello, che hanno preso parte ai lavori. Il primo ha segnalato che “nelle aree interne dell’Isola vive il 10% della popolazione siciliana, nella parte restante è concentrato invece il 90%”. Da qui i fenomeni di urbanizzazione selvaggia per un verso, di aggressione del territorio, per un altro. Ma da qui anche la disponibilità a lavorare con il sindacato alla “rivitalizzazione del territorio evitando di procedere unicamente per tagli”. Lo Bello ha ricordato a sua volta che “il tavolo per il riordino del settore tra i due assessorati e i sindacati, è attivo da due mesi. Il nostro obiettivo – ha detto – è fare, assieme ai lavoratori, una riforma epocale”.

La Cisl propone anche “un piano trentennale di restauro del territorio che punti a tutelare il patrimonio boschivo e il verde pubblico e a prevenire il dissesto idrogeologico”, ha rimarcato in conclusione Bernava insistendo sulla “necessità di sinergie tra Regione ed enti locali”; sull’adozione di rigorosi criteri di produttività. E sulle ipoteche che ha acceso sull’Isola “una concezione e una gestione della spesa pubblica come bancomat del consenso, da parte di politici, amministratori e dirigenti pubblici”. “Avremmo voluto – ha aggiunto – che l’iniziativa della riforma l’avesse presa il governo, valorizzando il confronto con il sindacato. Ma prima dell’approvazione della legge di Stabilità”, ha ripetuto.

Ai lavori sono intervenuti pure Gianfranco Blanda per la Fai Cisl siciliana, Adolfo Scottidella Fai Cisl Palermo-Trapani. E il professor Claudio Leto, ordinario di Agronomia generale nell’università di Palermo.

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