Geraci Siculo, la maestosità del Convento degli Agostiniani dopo il restauro

Redazione

Cronaca - Risale al 1338

Geraci Siculo, la maestosità del Convento degli Agostiniani dopo il restauro
Il complesso monumentale sorge nella zona di San Bartolo

30 Marzo 2016 - 10:00

Di Giacomo Miriana

L’origine della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Geraci Siculo risale al 1338, anno in cui vi fù sepolto il Conte di Geraci Francesco I Ventimiglia.

La chiesa fù concessa agli Agostiniani della Congregazione di Centorbi  (Centuripe) con annessa area perimetrale di pertinenza, dove fù eretto il Convento nell’anno 1627 da Padre Fra Gilemo da Ragalbuto. La Comunità religiosa contava 4 Sacerdoti, 1 chierico e 3 laici. Vissero di carità, dediti alla preghiera e alla coltivazione della poca terra a loro concessa, svolgevano un’importante azione sociale di aiuto alla comunità.

Negli ultimi sessant’anni passando dalla zona di San Bartolomeo si è vista una struttura dimessa,  ammassi di materiali formati dal crollo di gran parte della costruzione esistente. Anche l’occhio meno attento del passante non poteva rimanere indifferente a tale visione, visto che seppur l’immagine non era bella, evocava nell’anima l’idea di qualcosa di bello che doveva essere stato quel luogo, non solo sul piano architettonico, ma anche per la storia di vita che essa custodiva.

Si erano perse le speranze negli anni di rivedere un giorno la fatiscente struttura rimasta in piedi risanata, per fortuna ed impegno preso, il convento ha ripreso vita, le pietre raccontano anche se non parlano. Non si nasconde l’emozione che si prova quando attraversando la zona di San Bartolomeo oggi, si riamane molto attratti nel vedere la maestosità e l’ imponenza del Convento  restaurato, portato agli antichi splendori. E’ motivo di orgoglio per ogni cittadino della comunità di Geraci avere un’amministrazione comunale che con coerenza, prudenza e trasparenza si impegna per il recupero della storia e della memoria del paese.

Anche nel passato e precisamente negli anni ottanta altri amministratori del Comune di Geraci, si sono resi artefici di iniziative simili, intervenendo su strutture carenti ottenendo risultati eccellenti sia dal punto di vista costruttivo che dal punto di vista sociale. Si ritiene che anche questo obbiettivo del restauro  del convento è stato raggiunto dagli Amministratori  pro tempora  e potrà essere annoverato senza ombra di dubbio fra le aspettative  di  tutta la comunità di Geraci.

Con la riapertura e la riappropriazione della struttura completata, forse anche arredata, quindi fruibile a tutti sarà un’altra grande occasione per creare i presupposti di confronto con iniziative idonee per  la crescita culturale, elemento fondamentale per la convivenza corretta e civile. Il Convento è  una struttura che crea attrazione suggestiva, suscita emozione per la sua spettacolarità, sicuro punto di richiamo turistico di eccellenza e perché no,  luogo per favorire  meditazione e  processi di riconciliazione come ben voleva Sant’Agostino quando incitando i monaci alla vita monastica del loro ordine scriveva: “ il motivo per cui ci siamo riuniti è quello di vivere concordi , nella casa  protesi verso Dio, nell’unità della mente e del cuore”.

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