Ispezione del M5S nei Centri di Accoglienza per Migranti, inviata una relazione al Prefetto

Redazione

Politica

Ispezione del M5S nei Centri di Accoglienza per Migranti, inviata una relazione al Prefetto
A Geraci Siculo il record di permanenza. Ispezionata anche la struttura di Isnello

18 Gennaio 2016 - 00:00

“Migranti costretti a vivere anche 2 anni nei centri di accoglienza, a volte in strutture in cima alla montagna, lontane da centri abitati”. La denuncia parte dai deputati all’Ars del Movimento 5 Stelle Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio che in questi mesi hanno visitato tutti i 16 centri di accoglienza della provincia di Palermo convenzionati con la Prefettura. Questo l’appello dei due parlamentari allo Stato: “Bisogna potenziare le Questure per smaltire le pratiche”. La Rocca e Ciaccio hanno inviato anche una relazione dettagliata alla Prefettura di Palermo.

“Queste ispezioni – afferma la parlamentare La Rocca – sono state utili per avere un quadro complessivo della situazioni in cui vertono i centri di prima accoglienza, premettendo che non erano ispezioni eseguite dietro appuntamento, come purtroppo spesso avviene”. “Oltre a visionare lo stato di pulizia – continua – o la presenza delle figure idonee, come i mediatori culturali o assistenti legali, abbiamo parlato con gli ospiti per comprendere come vivono la loro situazione. In alcuni casi, abbiamo assistito a dei forti momenti di tensione”. “E’ normale sentirsi arrabbiati e frustrati, – sostiene la deputata – per chi è fuggito in cerca di una vita migliore, vedersi costretto a vivere dentro la stessa struttura anche 2 anni (dato riscontrato presso la struttura di Geraci Siculo – ndr) , a volte in cima alle montagne, obbligato a percorrere numerosi chilometri a piedi per raggiungere il centro abitato più vicino”.

“Il problema principale riscontrato in tutti i centri, – interviene Giorgio Ciaccio, capogruppo uscente del M5S all’Ars – eccetto che per la struttura che si trova a Palermo, sembra essere l’eccessiva permanenza degli ospiti che, rispetto ai 45 giorni o 3 mesi previsti, si fermano all'interno delle strutture anche fino a 2 anni”. “Sembra che queste permanenze eccessive, -aggiunge – siano dovute alla grande quantità di pratiche da smaltire ed ai rinvii delle udienze nei confronti dei migranti che hanno fatto ricorso a causa degli esiti negativi della commissione”.

“Abbiamo provveduto ad inviare alla Prefettura – conclude il parlamentare – una relazione in cui illustriamo la situazione complessiva ed indichiamo le nostre soggettive valutazioni per ogni centro e relative richieste di verifiche nei confronti di alcune situazione poco chiare, ci auguriamo un celere riscontro”.

 

QUI DI SEGUITO LA RELAZIONE INVIATA IN PREFETTURA

 

Oggetto: osservazioni in merito allo stato dei centri di accoglienza convenzionati con la Prefettura e sitì nella ex Provincia di Palermo.

Dall'uno Ottobre al 30 Novembre 2015, i sottoscritti Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, hanno effettuato delle ispezioni presso le 16 strutture di accoglienza temporanea convenzionate con la Prefettura e site nella ex Provincia di Palermo.

Orbene, il problema principale riscontrato in tutti i centri, eccetto che per la struttura sita in Palermo, sembra essere l’eccessiva permanenza degli ospiti, che rispetto ai 45 giorni o 3 mesi previsti dalla legge, si soffermano all'interno delle strutture fino a 2 anni.

Le cause della suddetta problematica sembrano essere dovute ai ritardi negli esiti da parte della commissione, nonché dall’eccessivo carico di lavoro delle questure.

La maggior parte degli esiti peraltro risulta negativo, ciò determina la conseguente presentazione di ricorsi da parte dei migranti, e l' ulteriore prolungarsi della permanenza degli stessi a causa dei continui rinvii delle udienze.

Orbene, Vi chiediamo di porre l’attenzione sulle strutture facenti capo al Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane, nonché ai centri siti a Partinico, Borgetto e Santa Flavia.

In particolare, nei centri di Partinico e Borgetto, i migranti hanno lamentato una scarsa qualità del cibo, che, nonostante la presenza di cucine a norma all'interno delle strutture, viene fornito tramite servizio catering.

Ed ancora, nei centri siti a Partinico si è avuta l’impressione che i migranti vengano spesso lasciati soli e privi di un adeguato supporto.

Nello specifico, segnaliamo il caso del migrante Edebiri Osahon, che ci ha raccontato di non avere nessun medico a disposizione, e che per tale ragione ha chiesto alla responsabile del centro, sig.ra D’Amico Giacoma, il trasferimento presso altra struttura.

La suddetta responsabile, da noi interpellata, ha affermato di aver inviato la richiesta di trasferimento alla Prefettura ma di non avere mai avuto alcun riscontro.

Per quanto riguarda il centro sito a Borgetto, v'è da dire che al nostro arrivo un vigile ci ha informato del fatto che i centri un tempo erano 4; siffatta circostanza ci è sembrata anomala in considerazione del fatto che l'unico centro che ci risulta essere in convenzione con la Prefettura sembra essere solo uno. Abbiamo quindi visitato, prima di recarci presso la struttura principale presente a Rometta, un piccolo centro con 15 ospiti sito in via Praga, in cui non era presente nessun responsabile o operatore.

Probabilmente si tratta di un centro collegato con il centro sito a Rometta visitato successivamente (il centro è servito dalla stessa ditta di catering).

Gli ospiti di tale struttura hanno affermato di prendere un pocket money di 1,50 euro al giorno, per un totale di 45 euro al mese, rispetto ai 2,50 euro al giorno che ha invece affermato di percepire un ospite che soggiorna nella struttura principale.

Ed ancora, relativamente al centro di Santa Flavia, segnaliamo che gli ospiti gestiscono in autonomia la cucina, senza il supporto di un cuoco.

Abbiamo poi preso atto del fatto che nessun centro, eccetto quelli siti a Corleone e Borgetto, sembra avvalersi della figura indispensabile dell'assistente legale e per tale ragione vi chiediamo di verificare se i centri di Partinico (quelli facenti capo al Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane), di Palazzo Adriano e San Giuseppe Jato, siano dotati della reale presenza di siffatte figure necessarie ed idonee, come il mediatore culturale, il cuoco e l' assistente sociale.

Relativamente al centro di San Giuseppe Jato, cogliamo l’occasione di segnalare una problema medico riguardante l’ospite Sanyang Abdoulie.

Abbiamo avuto modo di visionare un esame medico eseguito dal centro radiologia Beta srl in data 15.07.2015, relativo alle condizioni del ginocchio del suddetto migrante e abbiamo constatato che lo stesso necessita di cure mediche apposite che sembra non siano state fornite adeguatamente.

Infine alleghiamo alla presente nota una tabella che raccoglie i dati rilevati presso i centri di accoglienza e descrive attraverso parametri e giudizi puramente soggettivi lo stato degli stessi.

 On. Claudia La Rocca, On. Giorgio Ciaccio

30 Dicembre 2015

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