Sequestrati beni per 27 milioni ai boss Lo Cicero

Redazione

Palermo

Sequestrati beni per 27 milioni ai boss Lo Cicero
Per anni sono stati ´´i re´´ dell´Acquasanta e di Resuttana. Tra gli oggetti sequestrati anche un aereo da turismo

18 Gennaio 2016 - 00:00

Un “tesoro” da 27 milioni di euro è stato sequestrato ai fratelli Giovanni e Salvatore Lo Cicero, boss imprenditori dell’Arenella. I Lo Cicero sono i gestori, in regime di monopolio, della realizzazione e della manutenzione delle tombe nel cimitero dei Rotoli di Palermo e hanno anche imprese di costruzione.

Tra i beni confiscati c’è anche un piccolo aeroplano da turismo. I beni per un valore complessivo di 27 milioni di euro erano stati sequestrati nell’aprile 2001. Ora passano definitivamente allo Stato.

Giovanni è ormai deceduto. Salvatore, 82 anni, è invece agli arresti domiciliari, dove sta scontando una condanna per associazione mafiosa. I fratelli Lo Cicero erano finiti al centro delle indagini nei primi anni Novanta: i pentiti avevano raccontato di una fulminante carriera criminale all'ombra del mandamento di Resuttana, quello gestito dai boss Madonia. Giovanni e Salvatore Lo Cicero avevano cominciato la loro scalata raccogliendo il pizzo fra l'Arenella e l'Acquasanta, poi erano passati al riciclaggio del denaro sporco attraverso le loro imprese di costruzioni, davvero tante. Il successo criminale arrivò con l'affare dei cimiteri:furono proprio i Lo Cicero a gestire in tutta tranquillità il racket delle sepolture grazie alla concessione, da parte del Comune, di enormi lotti su cui realizzare 3.500 loculi. Un giro d'affari milionario, su cui vennero pagate anche mazzette a un assessore comunale: così, al cimitero dei Rotoli, una tomba veniva pagata il quadruplo rispetto al normale. Una brutta consuetudine durata a lungo.

 

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