Torna la social card, circoscrizioni prese d´assalto

Rosangela Scimeca

Palermo

Torna la social card, circoscrizioni prese d´assalto
Criteri molto restrittivi, saranno pochi quelli che ne potranno beneficiare. E molti protestano: "Bando destinato ai nuovi poveri. E quelli vecchi?"

18 Gennaio 2016 - 00:00

Social card bis: è partito ieri il conto alla rovescia fino al 20 luglio per la presentazione delle istanze alle sedi delle circoscrizioni di riferimento. Doppi turni già dalle prime ore del mattino per presentare la domanda di sussidio che per molti rappresenta una speranza in tempo di crisi.

Come racconta Carlo Inciarrano, residente della quinta circoscrizione: “Sono un pensionato e ho una figlia disabile a carico. Voglio capire se posso beneficiare del sussidio”.

È carica di tante aspettative la Carta acquisti, progetto sperimentale che coinvolge 12 città italiane, incluso il capoluogo siciliano cui sono stati assegnati circa 6 milioni di euro. Si tratta di un contributo mensile tra i 231 e i 404 euro che saranno corrisposti su una card erogata e ricaricata dall’Inps dopo che il Comune avrà stilato la graduatoria entro il 10 settembre. L’assessore alla Cittadinanza Agnese Ciulla, però, mette in guardia: “Evitiamo false aspettative. I criteri d'accesso sono stretti. Ad esempio, i disoccupati di lunga durata non ne hanno diritto. Obiettivo del governo è di evitare che le famiglie in difficoltà scivolino in ulteriori povertà”.

“Molti dicono che questo bando è destinato ai nuovi poveri. Quindi mi chiedo: ai vecchi poveri chi ci pensa?”, aggiunge Inciarrano. Interrogativo di molti che si sentono esclusi da una possibilità considerata limitativa e ristretta. Come sottolinea Matilde Prestigiacomo, vicepresidente della quinta circoscrizione: “Questo bando è incentrato sui nuovi disoccupati, ma ci sono tante persone bisognose”.

Per partecipare occorrono diversi requisiti, come, ad esempio, la residenza nel Comune di Palermo, il modello Isee non superiore ai 3 mila euro, l’assenza di occupazione del richiedente nei 36 mesi precedenti alla richiesta di sostegno e la presenza nel nucleo familiare di almeno un minorenne. “Ho due bambini e ho perso il lavoro due anni fa”, racconta Rosaria Mancuso in fila per il turno di 70 persone alle 10,15 di ieri mattina in via Adua. Dalla sesta circoscrizione un utente racconta: “Mi hanno comunicato che non rientro nei requisiti per partecipare perché non posso aver percepito 4 mila euro nei 6 mesi antecedenti al licenziamento”. Molti Caf e patronati presi d'assalto. “Ai Caf – spiega Pietro Caleca, coordinatore dei Servizi Uil – spetta solo il compito di rinnovare l'attestazione dell'Isee”. Positiva la risposta degli uffici comunali. “Il servizio -dice l'assessore alla Partecipazione e Decentramento Giusto Catania- è stato efficiente”. 

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