Crisi politica di Gangi: “Il sindaco Migliazzo è il principale responsabile”

Redazione

Politica - Gangi

Crisi politica di Gangi: “Il sindaco Migliazzo è il principale responsabile”
La nota dei sei consiglieri di Siamo Gangi

06 Maggio 2019 - 11:44

“Nessuno dei sei consiglieri del gruppo Siamo Gangi è fuggito alle sue responsabilità o al mandato ricevuto degli elettori, sono altri che con la costituzione del gruppo Paese Futuro hanno tradito gli elettori e fatto naufragare un progetto politico”.

Lo scrivono in una nota i sei consiglieri comunali di Siamo Gangi Patrizia Dinolfo, Giovanna Farinella, Roberto Domina, Giuseppe Mantegna, Carmelo Nasello e Salvatore Nasello: “Nessuno di noi ha mai abbandonato o affondato la nave. E’ stato il capitano che doveva guidarla a dirottarla – si legge – il sindaco Francesco Migliazzo è il principale responsabile, il suo un grave atto di irresponsabilità di colui che avrebbe dovuto fare squadra mettendo in campo una azione politica chiarificatrice per tentare il prosieguo sereno della legislatura, invece per un disegno precostituito ha preferito tradire il mandato ricevuto dagli elettori schierandosi e avallando le ambizioni personali del neo gruppo Paese Futuro”.

“Un piano, quello del gruppo Paese Futuro – proseguono i sei – dettagliato, ordito da tempo da chi, come Penelope, di giorno tesseva la tela e di notte la disfaceva con lo smembramento della compagine consiliare, facendo un grave torto a quei cittadini che ci hanno onorato del loro largo consenso. Un contesto politico che di certo con l’astio e il rancore manifestato durante l’ultimo consiglio comunale non avrebbe consentito un dibattito sereno. Ci siamo dimessi per un grande atto di amore, responsabilità e coerenza nei confronti della cittadinanza”.

A ledere l’immagine di Gangi, per i sei consiglieri, “è stato chi ha voluto presentare prima del bilancio la mozione di sfiducia con esito scontato. Lasciamo i conti in ordine e un bilancio in equilibrio messo in sicurezza quando con grande senso di responsabilità è stato convocato un consiglio comunale per l’approvazione degli atti propedeutici che hanno permesso di garantire i servizi essenziali alla nostra comunità. Un bilancio tecnicamente da tempo pronto, ma che, per precise responsabilità del sindaco nella ricomposizione della giunta comunale, ancora non è stato approvato e inviato al commissario che si è insediato da 15 giorni. Qual era l’obiettivo del sindaco Migliazzo e dei sei consiglieri, dopo la nomina della giunta, è sotto l’occhio di tutti”

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