Quando la stalker è lei, 4 mesi di reclusione per una donna di 50 anni

Redazione

Cronaca - La sentenza

Quando la stalker è lei, 4 mesi di reclusione per una donna di 50 anni
Condanna definitiva per la donna di Cefalù

18 Giugno 2019 - 12:35

Accade a Cefalù: una donna di 50 anni G.S.è stata condannata a 4 mesi di reclusione dalla Corte di Cassazione a causa dei “continui atti persecutori” perpetrati nei confronti dell’ex convivente e della nuova compagna. Una vera e propria stalker. La nuova coppia adesso ha ottenuto una sentenza di condanna definitiva.

L’inchiesta è partita da una denuncia sporta nel 2013 dalla nuova compagna dell’uomo nel corso della quale aveva dichiarato che, si lei che il nuovo compagno, erano ormai da due anni oggetto di continue “attenzioni” da parte di G.S che si concretizzavano in telefonate ed sms dal contenuto offensivo e minaccioso. La donna aggiunse di aver subìto dalla sua stalker anche il danneggiamento della propria auto.

Inoltre la vittima specificava “di aver avvistato in più occasioni la donna mentre tentava di scavalcare il cancello” della propria abitazione. Ed infine, come rivelato dal Giornale di Sicilia, ricordava un episodio risalente al gennaio del 2012,  “quando la donna l’avrebbe inseguita e strattonata mentre si trovava a bordo del motorino” utilizzato per il proprio lavoro. In seguito il fascicolo passò alla Procura di Termini Imerese e affidato al Pm Francesco Gualtieri, che ottenne nei confronti della presunta donna stalker il divieto di avvicinamento per almeno 200 metri dalle persone offese.

Al processo si costituirono parte civile, mediante l’avvocato Concetta Allegra, l’ex marito dell’imputata, la nuova compagna e la madre di quest’ultima, in quanto anche lei sarebbe stata vittima di molestie.  Alla fine del dibattimento, il giudice monocratico Sabina Raimondo condannò G.S. a quattro mesi e dieci giorni di reclusione. Una sentenza confermata dalla terza sezione della Corte d’appello di Palermo presieduta  dal giudice Antonio Napoli (a latere Aldo De Negri e Rossana Guzzo) e adesso anche dalla suprema corte.

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