“Una Montagna di Luoghi” ormai è una certezza: tra albe, workshop e autori

Redazione

Cronaca - Gangi

“Una Montagna di Luoghi” ormai è una certezza: tra albe, workshop e autori
Conclusa l’ultima edizione della rassegna letteraria, che ha coinvolto autori, editori, artisti da tutta Italia

29 Agosto 2019 - 09:26

Conclusa l’ultima edizione della rassegna letteraria “Una Montagna di Luoghi” a Gangi, un panorama di attività per il festival nato ormai tre anni fa e che coinvolto autori, editori, artisti da tutta Italia. I luoghi al centro della rassegna che quest’anno ha evocato la montagna con la vertigine della parola. Lo spopolamento dei paesi al centro della manifestazione. Installazioni in luoghi chiusi da tempo, come l’ex Archivio Comunale e lungo il corso Fedele Vitale hanno fatto da proscenio a presentazioni di testi, poesie e performance teatrali, con un’attenzione particolare ai bambini.

Dopo la mattina in fattoria Borgo Verdi, la rassegna si è tenuta nel centro storico di Gangi. Inaugurata sotto la pioggia, ma con un pubblico che non ha desistito, con i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano di Tlon che hanno tenuto anche un workshop. Che poi per come sono andate le cose, in realtà sono stati due. Uno ufficiale, sul potere di raccontarsi, tenutosi sabato mattina, e uno per strada tra i giovani di Gangi che tra un’osservazione di Saturno con il telescopio e un microfono, hanno portato il filosofo ad una considerazione che già il giorno dopo, tramite social, si è diffusa in tutta Italia con migliaia di condivisioni. Il testimone della parola è stato poi assicurato nelle mani e nella voce di Sergio Ragone, giornalista e autore lucano, che ha incantato il pubblico in una passeggiata urbana sui generis.

La domenica si è inaugurata molto presto con un ospite a sorpresa. Alessandra Salerno, la cantante palermitana che sta per rientrare negli Stati Uniti dove lavora da qualche anno, ha incantato con la sua voce e l’arpa i più coraggiosi, premiati di fronte ad uno scenario mozzafiato. L’alba al Monte Alburchia, a cui hanno partecipato anche gli autori di Lercio, che hanno tenuto un live esilarante in piazza del Popolo la sera precedente, è stata un’occasione per approfittare di una visita al sito archeologico sotto la guida dell’archeologo Santino Ferraro. Il tema della meraviglia è stato trasversale e nessuno è riuscito a sottrarsi. I bambini hanno potuto sperimentare le favole con gli animali ed entrare nel mondo della letteratura fantastica. Un lavoro durato qualche mese, ma che porta grande soddisfazione all’Associazione Fuorilogos che ha portato a casa un importante risultato. La rivoluzione della gentilezza, il senso della comunità, la cura dei sentimenti. Il discrimine tra il vero e il falso, l’amore per i luoghi vivi.  Lo spopolamento si combatte anche così.

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